RICOSTRUIRE LA VITA DA ZERO
"Le cose che verranno" conferma il talento della regista Mia Hansen-Løve, tra le più interessanti del cinema francese degli ultimi anni. Isabelle Huppert è impeccabile. Il film ha vinto l'Orso d'argento al Festival di Berlino del 2016. Da vedere per riflettere sul concetto di perdita e la ricerca della felicità.
“Pensavo che mi
avresti amata per sempre.
Che cogliona!”
Nathalie
La vita di Nathalie si rompe, di colpo: il marito che se ne va con un'altra, la casa editrice che la licenzia, i figli che fanno le valigie, la madre anziana che muore. Resta una gatta: Pandora. E non per molto, perché anche Pandora vorrebbe essere libera di cacciare topi nei boschi. Nathalie deve ricostruire; pezzo per pezzo. C'è il lavoro: una cattedra di filosofia in un liceo di Parigi. Lo fa con passione. Ci crede: 'pensate con la vostra testa', ripete agli studenti. È una sua ambizione essere una brava prof. I fuochi rivoluzionari, cari a tanti suoi colleghi, li ha rinchiusi in un cassetto; da giovane. Nathalie ha i capelli bianchi eppure deve reinventarsi. Incamminarsi su una nuova via: dove? Come riempire il vuoto? Quando scopre che un suo ex alunno e amico ha abbracciato idee radicali e anarchiche, è stordita. Un giorno lui si trasferisce in una casa sperduta in campagna. Nathalie deve trovare una ragione di vita.
Una notte, uno sconosciuto la segue, dopo averla adocchiata in un cinema. È una situazione da incubo. Se fossimo in un noir accadrebbe il peggio. E invece la tensione sfuma con ironia. Nathalie lo annienta con parole ben affilate. Come a dire: non sono più appetibile. All'amore non ci crede più. Soprattutto alle promesse di uomini più giovani. Avrebbe voluto il marito accanto per sempre, ma lui l'ha scaricata nel momento peggiore: in vecchiaia. Cos'è la felicità? Si domanda. I libri, gli unici amici fedeli, le ricordano che la felicità esiste nel momento in cui si desidera qualcosa. La felicità è immaginare l'oggetto della felicità. La felicità s'incontra desiderando, e intanto a Nathalie nasce un nipote: una spinta per andare avanti e pensare alle cose belle che probabilmente verranno.
©micolgraziano
Commenti
Posta un commento