"WEEKEND CON IL MORTO"
equivoci e risate a gogò
Il momento è sempre giusto per (ri)vedere questa esilarante commedia surreale, un vero e proprio cult,"Weekend con il morto" (1989): film diretto da Ted Kotcheff, regista di "Rambo" (1982) e scritto da Robert Klane impareggiabile nelle "black comedy".
"Weekend con il morto". New York. Estate. Nella Grande Mela il caldo è soffocante. Larry (Andrew McCarthy - oggi anche regista, ha diretto episodi della serie "Orange Is The New Black") e Richard (Jonathan Silverman) sono due giovanotti rampanti (potremmo chiamarli yuppies). Piuttosto ingenui, Larry e Richard, lavorano per una grande compagnia di assicurazioni. In una domenica afosa, mentre analizzano una montagna di scartoffie sdraiati in terrazza (dove il sole rovente scioglie l'asfalto...) si accorgono di alcune irregolarità nei conti e il giorno dopo ne parlano con il loro capo, Bernie Lomax (uno strepitoso Terry Kiser). Ma i due non sanno che è proprio il traffichino Lomax a truffare la società con la complicità di una banda di malviventi...
Lomax, fiutato il pericolo, medita un piano: invitare Larry e Richard nella sua mega villa al mare per poi farli fuori. Lomax, però, ha fatto i conti senza l'oste: perché verrà tradito ed eliminato dai suoi stessi compari di crimine. E così quando Larry e Richard arrivano da Lomax, negli Hamptons (le riprese, in realtà, si sono svolte a Bald Head Island in North Carolina), lo trovano morto. In preda al panico, preferiscono far finta che Lomax sia ancora vivo e lo trattano come tale, mantenendo il segreto e portandolo dietro ovunque trattandolo come un manichino. Una trovata surreale che dà vita a una serie di situazioni irresistibili. Lomax è un cadavere ambulante e nessuno, anche durante le feste che si tengono alla villa, sembra accorgersi che quell'uomo con occhiali da sole sia in realtà un morto...
I punti forti del film: una bella sceneggiatura, ottimi attori, scioltezza, rapidità e naturalezza. E semplicità: la stessa che fa innamorare dei fumetti. A ciò dobbiamo aggiungere il fascino dei luoghi. Insomma, un umorismo sbarazzino che si tramuta in un'ora e mezza di puro spasso. Da tenere e conservare. Perché questo film regala sempre una risata, anche quando siamo di cattivo umore.
©micolgraziano
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