Oggi, cari lettori, vi parlo dell'adattamento di un grande classico: "David Copperfield". Le strepitose avventure di questo ragazzo, tra i più celebri della letteratura mondiale, vengono rivisitate in chiave frizzante e surreale, ne "La vita straordinaria di David Copperfield", scritto e diretto dal regista candidato all'Oscar per "In the Loop", Armando Iannucci (scozzese di origini napoletane), noto per il suo particolare humor: si è guadagnato un posto di rilievo nel genere della commedia. Un film, questo di Iannucci, che vuole essere anche un omaggio allo scrittore Charles Dickens nel 150esimo anniversario della morte che avvenne nel 1870.
"La vita straordinaria di David Copperfield" è un film pensato per la magia della sala, rito catartico di condivisione. Come a bordo di una macchina del tempo, sarete immersi nell'Inghilterra vittoriana, e quasi ne sentirete gli odori, di quelle strade di Londra. Ambienti e costumi curati nel dettaglio. Lascia a bocca aperta il cast che è di primo piano. Nei panni di Copperfield troviamo Dev Patel (star di "The Millionaire" e "Lion"). Gli altri: la sempre perfetta Tilda Swinton (nella parte della zia Betsey), il magnifico Hugh Laurie (che interpreta Mr. Dick) e uno strepitoso Peter Capaldi (Mr. Micawber). Ancora: un sensazionale Ben Whishaw (ve lo ricordate ne "Il ritorno di Mary Poppins"?) nel ruolo del cattivissimo e viscido Uriah Heep. Iannucci realizza una commedia dal romanzo di Dickens e pone l'accento sulla componente surreale.
Meravigliosa la gigantesca barca rovesciata che diventa una casa accogliente e romantica. Coraggioso e determinato questo bambino che, dalla miseria più nera, riesce a guadagnarsi un posto di rilievo nella società. Diventando anche un benefattore.
Tra le scene memorabili: David che gozzoviglia e si ubriaca con gli amici e che, innamorato perso della giovane fanciulla Dora, ne vede il volto in ogni dove, persino nelle nuvole. Un racconto, assolutamente imperdibile, ricco di fascino; una storia che parla di riscatto e forza di volontà. Una favola sì, ma vicina al nostro tempo.
©micolgraziano
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