Docufilm:"Ferro". Tiziano Ferro si racconta - Su Prime Video

Tiziano Ferro

 Oggi, cari lettori, vi consiglio un documentario appena uscito su Prime Video: "Ferro", in cui il cantautore Tiziano Ferro si racconta (come già ha fatto nei libri autobiografici) senza reticenze: i successi sì ma anche i momenti bui che hanno segnato la sua vita: solitudine, depressione, infelicità, alcolismo. 

Ci parla, quindi, di quando i coetanei lo prendevano in giro a scuola. Dei discografici che storcevano il naso perché non era magro. Dei chili persi (da 111 a 70). Della stanchezza e dell'infelicità: "Avevo poche energie perché mangiavo poco e niente. Il dolore e la fame non mi permettevano costantemente di godermi i quaranta chili di meno". Ci svela che gli dissero di nascondere la sua omosessualità. Che in aeroporto lo facevano cambiare con abiti più maschili. Che gli proposero di farsi fotografare in giro con finte fidanzate. 

In alcuni passaggi è impossibile trattenere le lacrime. Perché lo stesso Tiziano più volte si commuove e parla a fatica. Per esempio mentre ricorda la guerra vinta contro l'alcol. Ora a Los Angeles, dove vive, Ferro si spende attivamente per coloro che vogliono uscire dal tunnel della dipendenza.

Un capitolo importante del film è dedicato al marito Victor Allen. Vediamo momenti del matrimonio, sia della cerimonia che del ricevimento. La routine dei due coniugi è lontana dai riflettori: niente mondanità. Una quotidianità fatta di visite ai genitori di Allen e di cene con pochi amici. Passeggiate con i cani e spesa al supermercato: Tiziano Ferro confessa che adora fare la spesa a Los Angeles dove non ci sono paparazzi ad aspettarlo. 

Fra le scene clou: Tiziano che va sulla tomba della nonna nel cimitero di Cori, in provincia di Latina. O quando viene invitato a Los Angeles in una classe di ragazze americane che studiano italiano; italiano che le studentesse imparano dai testi delle sue canzoni. L'insegnante è una fan di Ferro e lo ha voluto in carne ed ossa durante una lezione. E così cantano insieme a squarciagola Ed ero contentissimo.

©micolgraziano

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