non finisca per assimilare a questa
anche il suo vero volto.”
Nathaniel Hawthorne
(autore de "La lettera scarlatta" a cui questo film, in parte, s'ispira)
Esilarante commedia del 2010 con una Emma Stone in stato di grazia. "Easy A" (in Italia uscito col titolo di "Easy Girl") cita numerose pellicole, tra cui "Una pazza giornata di vacanza" e "Un compleanno da ricordare" entrambe di John Hughes. Ma il testo al quale s'ispira la brillante sceneggiatura di Bert V. Royal è "La lettera scarlatta" di Nathaniel Hawthorne, grande classico della letteratura americana dell'Ottocento. Nel romanzo di Hawthorne, ambientato nella società puritana del Seicento, la protagonista, Hester, viene esposta alla pubblica vergogna per aver tradito il marito; ed è costretta a portare una lettera "A" (=adulterio) cucita sul vestito. Così come disprezzata è la protagonista di "Easy A": Olive (un personaggio adorabile, anche grazie alla straordinaria interpretazione di Emma Stone). Olive viene additata perché va dicendo in giro (in realtà mentendo) di non essere più vergine...E, potete immaginare, apriti cielo!
Quella che Olive racconta all'amica del cuore (bacchettona) è una fandonia. In realtà Olive non è affatto una bomba del sesso né ha file di amanti che bussano alla porta ma va dicendo il contrario per sembrare più cool agli occhi dei coetanei. Le voci, si sa, galoppano alla velocità della luce, la gente mormora e in poco tempo Olive diventa la studentessa più chiacchierata del liceo. Le ragazze, caste e pure che fanno parte di gruppi di preghiera, iniziano a detestarla per i suoi costumi facili. I ragazzi, invece, soprattutto quelli che vogliono accrescere la loro fama di casanova, si accordano con lei, addirittura pagandola, per diffondere false notizie di gossip amoroso. Insomma, il mito di Olive cresce a dismisura tanto che lei a un certo punto si cuce una "A" sui vestiti, proprio come la protagonista del romanzo di Hawthorne. (Interessante notare: il nome Olive è l'anagramma di "I love". Mentre il cognome, che è Penderghast, contiene la frase "pretend shag", radice quadrata dell'intera trama).
Il film è uno spasso. Ironico, intelligente. Emma Stone è raggiante. E "Easy A", all'epoca, ha contribuito a lanciarla come vera star.
PS. Tra i brani della colonna sonora c'è la bella "Pocketful of Sunshine" di Natasha Bedingfield che fa venire voglia di ballare.
©micolgraziano
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