"Il pranzo di Babette" di Gabriel Axel (1987) - Film per buongustai

 

Il pranzo di Babette




"IL PRANZO DI BABETTE", PER BUONGUSTAI E GRANDI LETTORI 


"Un artista non è mai povero" 


Dal racconto di Karen Blixen, “Il pranzo di Babette”, è una pietra miliare per tutti gli amanti del bello. Premiato con l’Oscar, sceneggiato e diretto dal danese (come la Blixen) Gabriel Axel, vanta nel cast la carismatica Stéphane Audran, musa e compagna di vita di Claude Chabrol. Il film, visivamente potente, è poetico e fiabesco (notevole soprattutto nella seconda parte).  Al centro vi è l’esperienza col cibo che diventa un’avventura romantica in grado di allietare il corpo e lo spirito, un elisir che appaga l'animo e spazza via la discordia. Siamo in un piccolo villaggio della Danimarca. Babette è una domestica francese al servizio di due attempate sorelle, religiosissime, figlie di un pastore per anni guida spirituale del luogo. Le due, bellissime in gioventù, hanno vissuto con umiltà, rigore, prodigandosi per gli altri, respingendo spasimanti e vanità di ogni sorta. 

"Il pranzo di Babette"
Babette è in realtà una cuoca eccelsa e le due (abituate, per scelta, a pasti frugali) lo scopriranno quando lei cucinerà, in un’occasione speciale, un pranzo paradisiaco per loro e per una manciata di ospiti. Addio sobrietà, addio sensi di colpa. Babette manderà in estasi i commensali, spezzando l'eterno conflitto tra desiderio e rinuncia. Sì, perché la morale è che anche un buon pasto può avvicinare al divino. Babette spenderà tutti i suoi risparmi per allestire il sontuoso banchetto e lo farà senza rimpianti convinta che "un artista non è mai povero". A chi lo consiglio? A tutti. In modo particolare a bibliofili e buongustai. PS. Se cercate altri film su cibo e conviti luculliani guardatevi anche "La grande abbuffata" di Marco Ferreri, un'opera feroce e tagliente.  

©micolgraziano

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