“Ho avuto la gioia di conoscere Tomas Milian - ha raccontato il regista, che ama i lavori di Corbucci -, in tutti i suoi film Milian ha sempre messo tanta anima”. E dunque: chi è questo Rocky Giraldi? Rocky (un perfetto Andrea Misuraca), gigante burbero (ma in fondo generoso) è figlio di Nico e proprio come il padre è un poliziotto 'sui generis', si avvale di metodi poco ortodossi per risolvere complicati casi all’ombra del “Cuppolone”. Rocky sa muoversi bene nel sottobosco popolato da brutti ceffi e manigoldi e anzi si camuffa magnificamente: sempre in borghese, con lunghi riccioli neri, la barba incolta, e una tuta blu da meccanico che non si toglie mai (abito che lo fa diventare quasi un eroe dei fumetti). Parla ovviamente romanesco spinto e, certo, non le manda a dire; anzi. Tira ceffoni e picchia duro. Per incastrare i cattivi di turno si serve di Bombolino (omaggio a Bombolo) furfante ma sotto sotto sempliciotto (timoroso e 'piagnucolone') interpretato dal bravo Gianfranco Zedde.
Bombolino è un ambulante truffaldino invischiato in giri poco chiari. Nel cast del film di Alivernini troviamo nomi importanti dell’epoca: Massimo Vanni (l’attore che diede il volto a Gargiulo nei film con Milian) e Tony Morgan che tutti ricordiamo nel ruolo di “Gnappetta” in “Squadra Antifurto”. Alivernini per le riprese e il montaggio si è servito di uno smartphone. Qui in Italia è considerato un pioniere di questa metodologia. All'estero è comunque in buona compagnia: un premio Oscar come Steven Soderbergh ha realizzato “Unsane”, horror/thriller con Claire Foy, proprio con un iPhone. Se cercate qualche ora di divertimento, guardatevi “Rocky Giraldi - Delitto a Porta Portese” che uscirà su YouTube il 25 dicembre.
Curiosità: l’anteprima del film si è svolta a Roma, negli studi di Cinecittà, ed erano presenti, tra gli altri, Pier Francesco Pingitore e il direttore della fotografia Blasco Giurato (“Nuovo Cinema Paradiso”).
©micolgraziano
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