"La scelta di Anne - L'Événement" (2021) di Audrey Diwan, dal romanzo di Annie Ernaux

 

Anamaria Vartolomei

"La scelta di Anne - L'Événement" è un film crudo e sconvolgente. La protagonista, che si chiama Anne, appunto, col suo perseverare, i suoi modi di ghiaccio, quell’espressione di porcellana, può risultare fastidiosa e insopportabile. Non mostra tentennamenti. Sopporta il dolore più atroce. Avanza spedita a passo di carica e non cede. È algida, altera. D’altronde la freddezza è una caratteristica della scrittura della francese Annie Ernaux dal cui romanzo ("L'evento") è tratta la pellicola. 

“La scelta di Anne  L'Événement" è un film disturbante e contiene immagini forti che portano a coprire il volto con le mani o a storcere la bocca per potere resistere alla visione. 

Si sfiora l’horror e non c’è un’atmosfera da favola come accade in certe pellicole americane dell'orrore (che mirano più a intrattenere che a spaventare), qui di favola non v'è ombra, la regista non attutisce i colpi. Si vedono lunghi ferri, scaldati al fuoco di un accendino, infilzati dentro per espellere “quella cosa”. E aghi conficcati nella pelle per iniettarsi farmaci e liberarsi  una volta per tutte “del problema”. 

"Il problema" è il bambino che Anne porta in grembo. Un bambino che Anne non ama. Magari un giorno, racconta a un medico, vorrà pur diventare madre, ma quando lo deciderà lei, e non in quel preciso momento della sua vita, ché ancora deve laurearsi ed è la prima della classe alle lezioni. 

Anamaria Vartolomei
Anne trova soluzioni a tutto: se ha bisogno di soldi è pronta a vendersi i libri, volumi che adora e compra con immensi sacrifici, ma il denaro contante le serve per pagare la donna che deve farla abortire. 

Anne è una studentessa di valore e le coetanee sono invidiose di lei perché in aula ha sempre la risposta giusta e il professore la stima. Anne ha ventitré anni e un destino ben chiaro in mente: studia Lettere e aspira a diventare un’insegnante e una scrittrice. Detesta le casalinghe. È così diversa da sua madre, donna senza particolari ambizioni, che gestisce nella provincia profonda un piccolo bar. 

In una scena la madre le dà uno schiaffo perché Anne la tratta da ignorante. Un giorno Anne, curiosa e sempre in cerca di avventure - tanto che si aggiusta il reggiseno per avere un petto migliore - si concede a un ragazzo; vanno in un albergo. Un incontro fugace. Una passione da consumare in fretta, senza troppo pensare. Ma da questo breve incontro, Anne resterà incinta. 

Annie Ernaux
Il racconto del film è scandito dalle settimane in cui la gravidanza si sviluppa. E Anne vive con estrema sofferenza il suo stato. Si controlla la pancia davanti allo specchio. Spera di trovare macchie di sangue nella biancheria intima: prima perché attende le mestruazioni e dopo poiché spera nell'aborto. Non vuole tenere il bambino, chiede aiuto ai dottori e agli amici. La risposta che riceve è sempre la stessa: sei matta, andrai in galera. 
La vicenda è ambienta nei primi anni Sessanta, in Francia, e all’epoca l'interruzione di gravidanza volontaria era illegale. C’erano delle donne che aiutavano le ragazze madri ad abortire e agivano in clandestinità, a casa, con pochi mezzi. Chiedendo alle giovani di non urlare troppo di dolore perché altrimenti i vicini avrebbero potuto accorgersi di qualcosa.  

Anamaria Vartolomei
“La scelta di Anne - L'Événement” è un film spietato, diretto e coraggioso per ciò che sceglie di far vedere allo spettatore, senza filtri. Nei panni di Anne c’è l'ottima Anamaria VartolomeiIl cinema francese, ancora una volta, si dimostra potente e ispirato. Certo questo è un'opera che non cerca di compiacere il pubblico. Bensì di creare un dibattito divisivo. Al Festival di Venezia 2021 “La scelta di Anne - L'Événement” è stato premiato con il Leone d’Oro. 


©micolgraziano 

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