"Ho sposato un fantasma" con Steve Martin

Steve Martin


"HO SPOSATO UN FANTASMA", IMPERDIBILE COMMEDIA ANNI '80


Mettetevi comodi, preparate la poltrona, una bella bibita, un sacchetto di pop-corn e godetevi questa divertente commedia anni ’80 diretta da Carl Reiner con protagonista uno strepitoso Steve Martin nei panni di Roger Cobb, avvocato appassionato di jazz. Ad affiancare il grande Martin, ci sono Lily Tomlin ("America Oggi", "Grace and Frankie" ora su "Netflix") e Victoria Tennant (moglie di Martin dal 1986 al 1994). Carl Reiner e Steve Martin hanno più volte lavorato insieme in film di successo: “Ho perso la testa per un cervello”, “Il mistero del cadavere scomparso”, “Lo straccione”. 


Ho sposato un fantasma

"Ho sposato un fantasma" trama:(titolo originale: "All of Me") segue, appunto, le vicende di Roger Cobb, avvocato e chitarrista, che, per l'errore di un santone strampalato, riceve nel suo corpo il fantasma di un'odiosa miliardaria, di nome Edwina Cutwater (Lily Tomlin). Per farla breve: durante un rito di trasmigrazione di anime, un vaso vola per sbaglio dalla finestra e sulla testa di Roger; da quel momento, Roger non ha più il controllo delle mani, dei piedi, delle gambe, della voce, Edwina sarà parte di lui, dentro di lui, e gli renderà la vita un inferno: Roger perderà il lavoro, la fidanzata, anche lavarsi i denti sarà un calvario e non potrà nemmeno specchiarsi in santa pace perché ogni volta l'immagine riflessa sarà quella di Edwina, sempre con il dito puntato a fargli ramanzine. Tra le scene clou: Roger che si attorciglia in mezzo alla strada, Roger che si sdoppia, in tribunale, durante un disastroso discorso in difesa del suo assistito. Irresistibile, Roger, metà uomo e metà donna, che non riesce a parlare e farfuglia e strilla e borbotta. Le gag sono esilaranti e calzano a pennello a un comico superlativo come Steve Martin che si annoda e si contorce come pochi al mondo. Ballerino eccellente, mentre ancheggia e saltella, è un vero spasso.    

La colonna sonora è fortissima. Così come il cane di Roger. 

©micolgraziano

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