"Palm Springs" (2020) di Max Barbakow - E se domani non arrivasse più...?

 

Andy Samberg

PALM SPRINGS 

Drìndrìn, suona la sveglia. E poi? Gulp! Apri gli occhi e il domani non arriva. Sì, avete capito bene: restare intrappolati in un anello temporale o, come è di moda dire oggi: un loop. Si torna indietro, sempre sempre, a passo di gambero. Fino a quando? (Non svelo di più). 

La trama è surreale, comica e - a ben pensarci - spaventosa. Perché restare fermi è un incubo. "Palm Springs" è una commedia romantica frizzante, coloratissima che tanto successo di critica e pubblico ha avuto in America al Sundance Festival ed è arrivata anche alla Festa del Cinema di Roma.

Il protagonista è il buon Nyles (il bravo e coinvolgente Andy Samberg) che beve e beve lattine di birra, ha una fidanzata che non lo ama, prende il sole in piscina su un materassino a forma di (goloso) trancio di pizza. Una voce ogni mattina gli dice "Sveglia!" ma niente: è intrappolato. Ogni santo giorno si trova in quel di Palm Springs; a una festa di matrimonio. E proprio durante la cerimonia farà la conoscenza di Sarah (l'ottima Cristin Milioti) con cui condividerà un'avventura da fantascienza. 

Il tema del blocco è sì giocoso ma suggerisce pure una filosofia di vita: a un certo momento bisogna dire basta e uscire dalle sabbie mobili che si presentano lungo il cammino intricato dell'esistenza. 

Una delle fonti d'ispirazione è "Ricomincio da capo", commedia degli anni Novanta con Bill Murray e Andie MacDowell. Dietro la macchina da presa di "Palm Springs" c'è Max Barbakow, al suo primo lungometraggio di finzione. Tra gli interpreti anche il premio Oscar J.K. Simmons (guardatelo in "Whiplash").

Altre storie che parlano di loop temporale? La serie Netflix "Russian Doll". 

©micolgraziano 

Commenti