"Sound of Metal" (2019) di Darius Marder

Riz Ahmed



Acclamato dalla critica, "Sound of Metal" segna l'esordio alla regia di Darius Marder che in passato ha collaborato col regista Derek Cianfrance, autore del soggetto e coproduttore esecutivo. L'attore protagonista Riz Ahmed ("Venom") ha ricevuto una candidatura agli Oscar 2021. Nomination anche per Paul Raci al primo ruolo importante della sua carriera. 

Rock metallico. Ruben (Riz Ahmed) è un batterista che picchia duro. A torso nudo. Sul petto una frase tatuata: “Please, kill me” (omaggio al musicista punk Richard Hell). Ribelle, anticonformista, suona con la sua ragazza Lou (Olivia Cooke), cantante e chitarrista. Si esibiscono in locali alternativi dove si poga fino all’alba. Ruben e Lou vivono in un grosso camper super attrezzato. In viaggio perenne: un giorno qui, uno là. Lou ha dei segni sulle braccia. Ruben un passato da tossicodipendente. Un giorno Ruben, d’improvviso, non sente più nulla. Forse per il rumore eccessivo a cui è sottoposto. I dottori gli parlano della possibilità di un intervento che però è molto costoso. Gli eventi, nella vita al massimo di Ruben, precipitano. Lou si sfila: se ne torna a casa dal padre, e inizia un percorso nuovo in Europa. Lui resta in America e si trasferisce in una comunità di non udenti dove impara la lingua dei segni. Viene introdotto a una vita di spiritualità e condivisione che però gli va stretta. Impulsivo, vorace, impaziente, Ruben è ansioso di riprendere la routine di un tempo. Impegna tutte le sue cose (batteria e autocaravan compresi) per operarsi, sperando di riacquistare l'udito. Ma il passato resta inafferrabile. Ahmed si è preparato a lungo per questo ruolo sia studiando la batteria che imparando la lingua dei segni. Quanto alla costruzione del personaggio si è ispirato a Zach Hill, considerato uno dei migliori batteristi di sempre; ma ha anche avuto come punto di riferimento Sean Powell drummer dei Surfbort, un gruppo punk di Brooklyn"Sound of Metal" è un film che parla soprattutto delle sfide della vita e dell'accettazione di tutto quello che non è possibile cambiare. Vi consiglio, inoltre, il bel "Whiplash", storia di un batterista jazz che voleva essere il numero uno. 

©micolgraziano

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