Thriller erotico, scritto e diretto dal francese François Ozon e interpretato da Charlotte Rampling ("Il portiere di notte", 1974) e un'incisiva Ludivine Sagnier.
Entrambe hanno ricevuto una candidatura ai César.
"Le piscine sono noiose,
non c'è nessuna sensazione di infinito"
L’eros si mescola alla finzione, in un mondo visionario creato dai pensieri di Sarah Morton (che ha il volto di Charlotte Rampling), scrittrice inglese in cerca d'ispirazione. “Uno scrittore è una persona per cui scrivere è più difficile che per gli altri”, diceva Thomas Mann. Infatti: Sarah Morton, dopo tanti gialli di successo, è in crisi. La pagina bianca. Le idee che scarseggiano. È una donna schiva, Morton. Vive col padre anziano, a Londra. Qualche lettore talvolta la ferma per farle i complimenti. Lei, però, finge d'essere un’altra persona. S'intuisce che non vuole aver più nulla a che fare con i bestseller scritti in passato. È in subbuglio. A caccia di stimoli; che non arrivano. Così il suo editore le mette a disposizione una villa con piscina, (appunto swimming pool, come recita il titolo) in Francia; vicino Lacoste, dove si trova il castello appartenuto al Marchese de Sade. Un posto tranquillo dove potrà riordinare le idee.
Ozon è bravo e quasi ci fa sentire gli odori ai quali si abbandona la Morton che annusa l'aria, il vento, i vestiti. Morton che sfoga desideri repressi fumando, mangiando dolci, bevendo vino dalla bottiglia. La dimensione idilliaca della romanziera Morton viene disturbata da una bionda disinibita, Julie (Ludivine Sagnier) che ama girare a seno nudo e si concede a uomini di ogni tipo; una notte e via. Julie è la figlia dell’editore. Lei e la Morton si detestano. Le notti bollenti di Julie costringono Sarah a dormire con i tappi alle orecchie. La convivenza è disastrosa. Ma a un certo punto Sarah cambia prospettiva. Julie può essere una benedizione: a lei si può ispirare, da lei può rubare esperienze, materiale goloso da impastare in letteratura. Arriva anche a leggere di nascosto il suo diario (ricordate "Persona" di Bergman?).
Julie e Sarah sono antitetiche: l’una trabocca di eros, Sarah è algida. Julie è una Lolita e la macchina da presa indugia sul suo corpo. Così come è Sarah a spiarla con invidia nel buio della notte. Quella stessa notte in cui accade un evento agghiacciante a cui neanche Sarah si sottrae. Per poi sotterrare tutto e tornare a Londra. Charlotte Rampling in un'intervista, una volta, disse che ama le storie che contengono misteri. Qui di mistero ce n'è a iosa. Chi non ama racconti logici e lineari troverà "Swimming Pool" una raffinata delizia.
©micolgraziano
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