GIOVENTÙ BRUCIATA
un classico ammaliante
Dean è la quintessenza dell’arte, ben si vede in “Gioventù Bruciata” dove ogni primo piano è poesia: mentre beve latte freddo, nel cuore della notte, la bottiglia ghiacciata sul volto ad alleviare la disperazione. Mentre schiva i colpi di coltello del perfido bulletto Buzz (durante le riprese Dean rimase ferito a un orecchio). Quando - sigaretta tra le labbra - si prepara alla folle gara d’auto foriera di morte. Dean ammalia col suo modo particolarissimo di muoversi. Eleganza senza pari.
Damien Chazelle in “La La Land” ha reso omaggio a “Gioventù Bruciata” girando una delle scene clou all'Osservatorio Griffith di Los Angeles dove si svolge buona parte (compreso il drammatico epilogo) del film di Nicholas Ray.
Ancora oggi “Gioventù Bruciata” conserva un fascino potentissimo. Basta guardare i primi istanti per innamorarsene per sempre. La perfezione nella recitazione (nel cast caratteristi memorabili come Virginia Brissac nei panni della nonna di Jim). I dialoghi asciutti e incisivi. La splendida fotografia del premio Oscar Ernest Haller ("Via col Vento"). Le riprese nella piscina vuota della villa abbandonata che diventa rifugio d'amore e teatro di violenza.
Il tema che tratta è serio: il disagio giovanile dei ragazzi di buona famiglia. Ma anche il bullismo, l'emarginazione, la sessualità. Il giovane Plato (Sal Mineo, anche lui morto in giovane età), vittima sacrificale, stravede per l'eroico Jim Stark che, schivo e solitario, ripete di non voler stringere amicizia con nessuno, però non gira le spalle a Plato, ragazzo benestante a cui manca l'amore dei genitori.
Una volta James Dean ebbe a dire: "l'unica grandezza per l'uomo è l'immortalità". L'immortalità si ottiene grazie alla memoria: James Dean continua ad essere una delle stelle più grandi di Hollywood.
©micolgraziano
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