È finito, l’amore tra Boris e Marie. Hanno due figlie piccole, due gemelle, che stanno con la madre. Lui, Boris, fa l’architetto, ma non ha un soldo. Né offerte di lavoro. È pieno di debiti. Disperato. Ha sempre vissuto grazie ai soldi della moglie, che viene da una famiglia agiata. I genitori di Marie sono ricchi. Marie detesta Boris. Non sopporta più niente di lui e si domanda: “come ho fatto a sposarlo?”. Oggi di Boris non tollera più nulla; neppure i gesti.
Boris però non accetta la situazione, non vuole restare escluso, e torna da Marie. Rivendica la sua parte. L’appartamento di Marie è stato ristrutturato da Boris. È una casa bella e un tempo lì ci hanno vissuto insieme e felici. La nuova normalità di separati sotto lo stesso tetto è difficile (impossibile quasi) per Marie. Piace invece alle bambine. Sono loro, infatti, a rompere il silenzio della coppia. In una delle scene più emozionanti del film: quando ballano gioiose e la famiglia sembra allegra come una volta. Marie scoppia a piangere. È un momento struggente.
Noi spettatori ci domandiamo come l'amore che lega le persone possa a un certo punto svanire nel nulla. Lo spiega bene la madre di Marie: la donna ricorda che, ai suoi tempi, si riparavano gli elettrodomestici, i frigoriferi; si aggiustavano, le cose. Si incollavano i cocci. Oggi, invece, si butta tutto. Sentimenti compresi. A dividere Boris e Marie sono anche i soldi. Il denaro crea una voragine tra i due. Lui continuamente umiliato perché non ha il becco di un quattrino. A un certo punto Boris chiede alle figlie di spiegare il termine “ricchezza”. Cos’è la ricchezza? Avere tanti soldi, rispondono le gemelle. Boris ribatte che ricco può dirsi anche chi ha letto tanti libri. O ha molto amore attorno a sé.
Il regista Lafosse ha tratto ispirazione in parte da “Chi ha paura di Virginia Woolf?”, uno dei capolavori di Mike Nichols. È appunto la storia di una coppia in crisi che si punzecchia e si ferisce. Proprio come fanno Boris e Marie: che ne sarà di loro? “Dopo l’amore” lo trovate su RaiPlay.
©micolgraziano
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