Due film di Mike Nichols

"CLOSER" E "CHI HA PAURA DI VIRGINIA WOOLF?"


Mike Nichols

Riguardo sempre con piacere “Closer“, diretto dal grande Mike Nichols. Nichols è uno dei miei registi preferiti. Il suo “Chi ha paura di Virginia Woolf?” - pellicola del 1966, tratta dall’opera teatrale di Edward Albee -, è inserito nella classifica dei migliori cento film americani di tutti i tempi. Anche “Closer”, datato 2004, è frutto di un testo teatrale, ovvero: “Closer” del drammaturgo inglese Patrick Marber, noto anche per aver scritto la sceneggiatura di "Diario di uno scandalo", dal romanzo di Zoë Heller (storia di una professoressa che ha incontri sessuali con un alunno minorenne e viene ricattata da una collega che si innamora di lei). I due testi, quello di Albee e quello di Marber, raccontano i legami in modo molto simile, con disincanto: i rapporti di coppia, complessi, imprimono tagli profondi; i matrimoni come labirinti di ferite, bugie, liti, sensi di colpa, tradimenti, umiliazioni, accuse. La forza di “Closer” è tutta nei dialoghi, come in “Chi ha paura di Virginia Woolf?”, dove Martha (Elizabeth Taylor) e George (Richard Burton) si attaccano ferocemente, perché infelici, tediati, insoddisfatti. Niente sospende il rancore, Martha e George mettono in scena il loro dramma spargendo veleno davanti agli altri, ospiti, estranei; nessun imbarazzo. I personaggi cercano lo scontro, scavano, indagano, si spogliano di tutto. In “Closer”, Larry (Clive Owen) chiede alla moglie Anna (Julia Roberts) i dettagli più crudi della notte di sesso col suo amante Dan (Jude Law). In queste due opere la verità è brutale e i sentimenti, affilati, da maneggiare con cura.

©micolgraziano

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