IO E LULÙ
storia di un'amicizia speciale
Appassionante road-movie e tenera commedia. Un pastore belga Malinois di nome Lulù, eroica cagnetta dell’esercito, e Briggs, un soldato dei Rangers, percorreranno l’America, vivendo avventure rocambolesche, a bordo di un Ford Bronco del 1984, Ford Bronco che giungerà a destinazione, sfiancato, sgualcito e in parte distrutto (i sedili devastati dai morsi della scalmanata Lulù). I due partiranno dallo Stato di Washington alla volta dell’Arizona, Lì parteciperanno al funerale di Riley, soldato e addestratore, amico fraterno (sei più di un cane, scrive Riley) di Lulù, con cui ha condiviso lacrime e sangue. Per lei, per la piccola Lulù, Riley ha scritto pensieri e lettere, custodite in un grosso libro-diario che racchiude l'esperienza sul campo di battaglia. Quel librone, morto Riley, è stato affidato a Briggs, dai vertici dell’esercito. Channing Tatum (nei panni di Briggs) è attore protagonista e co-regista del film diretto con il suo socio/produttore Reid Carolin (autore anche dello script).
La sceneggiatura nasce da un episodio vissuto: la scomparsa di Lulù (razza Pit Bull Catahoula) l'adorata cagnolina di Tatum, deceduta, per un cancro, nel 2018. "Io e Lulù" è dunque dedicato a lei. Tatum e collaboratori, però, volevano girare un film in cui il cane viveva felicemente: "amiamo i cani - ha dichiarato Tatum - e la loro morte in un film è qualcosa che nessuno vuole vedere. Penso sia una specie di peccato mortale. “Io e Lulù”, quindi, è la storia di un'amicizia speciale, un legame che trasforma nel profondo e per sempre. I due si aiutano a vicenda: Briggs è un militare che soffre di disturbo da stress post-traumatico, Lulù, invece, non va d'accordo con nessuno. La guerra l'ha incattivita. Aggressiva, difficilmente si lascia andare. Morde con disinvoltura. Può avventarsi se le vengono sfiorate le orecchie. L'unico riuscito a farsi amare da lei era appunto il suo addestratore Riley.
Un road-movie per natura si nutre di episodi folli, di personaggi selvaggi e stravaganti. E qui di certo non mancano. Il film abbonda di situazioni divertenti: una truffa in un mega hotel in cui Briggs si finge cieco per scroccare una lussuosa suite. Vuole dormire in un letto comodo perché una sensitiva (che conversa con gli animali) gli racconta che Lulù desidera un materasso confortevole. Ecco perché Briggs architetta lo strampalato piano salvo poi ritrovarsi smascherato e dietro le sbarre. Prima della prigione, Briggs resta vittima di un hippy stralunato che lo lega alla sedia in una stalla, non prima di averlo sedato. Come se non bastasse, il nostro eroico Briggs si ritroverà ad inseguire (aiutato da Lulù, addestrata in tal senso) dei ladri che "ripuliscono" automobili. Inoltre: quando mancano pochi chilometri alla meta agognata in Arizona il Bronco farà le bizze e a Briggs non resterà che proseguire in autostop prima, e a piedi dopo, con Lulù sulle spalle perché troppo stanca per camminare.
©micolgraziano
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