GLI IDOLI DELLE DONNE
Commedia che mescola generi e cita il Godard di "Fino all'ultimo respiro": Lillo riprende il famoso gesto di Belmondo che, davanti a un poster di Humphrey Bogart, si accarezzava le labbra col pollice.
Arriva però un giorno, appunto, come anticipato, che il meraviglioso Filippo perde fascino: imbruttito dopo un incidente. Completamente un altro. Più gonfio, più tozzo. Le donne lo rifiutano. Lo spunto de "Gli idoli delle donne" è chiaramente surreale come certi prodotti americani degli anni Ottanta. È questa una commedia che mescola generi in gran quantità. Un film modaiolo che strizza l'occhio ai blockbuster statunitensi e alle serie tv stile “Narcos”. Si sorride con garbo. Gli attori, bravi, tutti in parte. Da segnalare Corrado Guzzanti nei panni di un sanguinario trafficante di droga, sempre con un machete in pugno. La scena più divertente del film vede Filippo, a un incontro galante, che tenta di far colpo sulla donzella di turno, ripetendo frasi ad effetto dettate, via auricolare, da un guru-live coach. Sequenza davvero ben riuscita. La migliore. Nei panni del guru c'è Greg che si ritaglia anche un'esilarante parte di un dj coatto, geniale invenzione. Una micro-trama che scorre parallela alla fabula principale. La sceneggiatura è ricca e variegata. Offre anche spunti di riflessione sul classico, eterno, conflitto tra essere e apparire.
"Gli idoli delle donne" è disponibile al momento su Prime Video
©micolgraziano
Commenti
Posta un commento