"Marcel the Shell" di Dean Fleischer Camp - Tenera storia di una conchiglia

 

Dean Fleischer Camp

MARCEL THE SHELL 
il web come risorsa

“Marcel the Shell”, acclamato dalla critica, si è aggiudicato una candidatura agli Oscar 2023 come miglior film d’animazione. La regia è di Dean Fleischer Camp, autore di scuola newyorkese. 

Marcel è una conchiglietta con un occhio, uno solo, e le scarpe da ginnastica ai piedi. È un tipo in gamba e snocciola perle di saggezza. Parla amabilmente di cose mai banali. È energico ma anche malinconico. Vive in una bella casa con sua nonna, anziana e malata. Il loro divano è un panino aperto in due. Coltivano la terra e tirano avanti con intelligenza. Un tempo nella casa abitavano altre conchiglie, ora sparite chissà dove. Portate via dai precedenti inquilini umani. Marcel custodisce il ricordo dei suoi simili e li ha disegnati su un pezzo di legno. Un giorno arriva un giovanotto di nome Dean, nuovo inquilino. Di professione videomaker. Dean resta affascinato da Marcel e gira un documentario su di lui. L'intento è di riportarlo dai suoi cari. Il video, in rete, diventa virale e Marcel ritrova parenti e amici anche grazie all'interessamento di un'importante trasmissione tv. Dolore e felicità si alternano nelle giornate di Marcel che a seguito di un lutto si dipingerà le scarpette di nero. 

Dean Fleischer Camp
"Marcel the Shell" è un film poetico, dall'anima  indie, strutturato identico a un documentario. Destinato ai bambini tuttavia perfetto per i grandi. Fa riflettere sull'importanza delle piccole cose della vita e sulla potenza della rete che, se usata a fin di bene, spalanca le porte dell'impossibile. Come accade a Marcel, un'anima sensibile, che si sente parte di un tutto, connesso non solo con gli altri esseri viventi, ma con l'intero universo. Marcel, innamorato della natura. "Marcel the Shell" è un film diverso dalle solite pellicole d'animazione pensate per strappare risate. Marcel ispira tenerezza. E ha qualcosa del capolavoro "C'mon C'mon"

©micolgraziano

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