"Granai incendiati" di Murakami



Lo scrittore Haruki Murakami


"Granai incendiati" (nella raccolta "L'elefante scomparso"), racconto di Haruki Murakami . Lui, lei, l’altro. Non hanno nome i protagonisti di questa storia. Lui ha trentuno anni, è sposato, fa lo scrittore, non un grande scrittore, dice di sé, colleziona vinili, ascolta Miles Davis, i valzer di Strauss, le canzoni di Willie Nelson, mangia tante mele e passa il tempo a guardare un albero di canfora. Lei, modella, studia pantomima, ha vent’anni, è attraente, va a letto con tanti uomini, segue l’istinto: se ha sonno, dorme, se ha fame, mangia, se deve spogliarsi, si spoglia. Sa fare una cosa molto bene: finge di sbucciare mandarini. Un giorno, lei, se ne va in Africa e torna con un ricco giapponese, l’altro appunto. L’altro è giovane, affascinante, guida macchine di lusso, poco o nulla si sa del suo lavoro. Una domenica lei e l’altro vanno a casa di lui, lo scrittore, e gli portano il pranzo. Bevono vino, birra, in grandi quantità, e fumano marijuana. Quando lei, stanca, va a riposare, l’altro confessa di essere un piromane. Il non detto spiega più di ciò che è rivelato, in questa brevissima storia di Murakami che, in una manciata di pagine, costruisce un'opera magnetica, dove tutto è leggero, rapido, identico alle favole: due si conoscono, escono, si piacciono, parlano di nulla perché “non c’è nulla di cui si debba mai parlare”; nessuno arrossisce, nessun peccato sembra tale. Murakami omaggia William Faulkner che scrisse un racconto su un granaio e un incendio, (il titolo è appunto “Barn Burning”, pubblicato nel 1939) portato sullo schermo, insieme ad altri lavori di Faulkner, nel 1958: “The Long, Hot Summer”, diretto da Martin Ritt e interpretato con successo da Paul Newman. Stessa sorte toccata al racconto di Murakami, diventato “Burning”, con la regia del sudcoreano, Lee Chang-dong ("Poetry", 2010). Questo racconto di Murakami, ipnotico e essenziale, alimenta la fantasia: il mistero avvolge ogni cosa, le domande si rincorrono, alla pari delle stagioni, in un labirinto senza risposta.

©micolgraziano




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