"Lady bird" di Greta Gerwig

"Lady Bird"


GRETA GERWIG RACCONTA I RAPPORTI TRA MADRE E FIGLIA


Un'opera intima e personale. 
Magnifica Saoirse Ronan che, perfetta, lascia il segno. 


Prima di “Piccole Donne”, la regista americana Greta Gerwig (apprezzata da pubblico e critica) nel 2017 ha scritto e diretto “Lady Bird”, che ha ricevuto cinque nomination agli Oscar, ed è stato premiato con due Golden Globe, nelle categorie miglior commedia e migliore attrice protagonista. Alcuni lo hanno definito uno dei film più belli degli ultimi dieci anni

La storia è ambientata agli inizi degli anni Duemila, prima del boom dei cellulari. Sullo sfondo l'11 settembre e la paura del terrorismo. Siamo in California, a Sacramento, città di Greta Gerwig, e della scrittrice Joan Didion ("L'anno del pensiero magico"), che Gerwig cita all’inizio.

"Lady Bird"
La Lady Bird del titolo è Christine (Saoirse Ronan) una liceale ribelle che sogna una vita a New York, che detesta l'educazione cattolica, che si vergogna della casa in cui abita, che odia il suo nome di battesimo e allora se lo cambia: si fa chiamare Lady Bird. 

Greta Gerwig racconta, con sensibilità, e onestà, il passaggio alla vita adulta, i difficili equilibri familiari, le ferite quotidiane. E poi la religione: bagaglio ingombrante o laccio salvifico, ritorno alle radici, rifugio sicuro, nel dolore. 

Il cast è strepitoso, oltre a Saoirse Ronan (che Gerwig chiamerà anche per interpretare Jo in "Piccole Donne") - e alla bravissima Laurie Metcalf (nella foto), nella parte della madre di Lady Bird - c’è un gruppo di giovanissimi ottimi attori: Timothée Chalamet ("Chiamami col tuo nome", "Piccole Donne"), Lucas Hedges  ("Boy Erased") e la rivelazione Beanie Feldstein ("La rivincita delle sfigate").

“Vorrei vivere intensamente” dice in una scena Lady Bird. Una frase che è la radice quadrata dell'intero film.

©micolgraziano


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