"Personal Velocity" di Rebecca Miller

Personal Velocity

TRE DONNE AL BIVIO  


La letteratura al cinema 

"Personal Velocity" è un film del 2002 scritto e diretto da Rebecca Miller (attrice, pittrice, scrittrice e regista), moglie del tre volte premio Oscar Daniel Day-Lewis, e figlia del grande drammaturgo Arthur Miller ("Morte di un commesso viaggiatore"), marito di Marilyn Monroe dal 1956 al 1961. 


La sceneggiatura è tratta dal libro della stessa Miller, la raccolta di racconti omonima - "Personal Velocity", appunto - e ci parla di donne, donne al bivio, di varie classi sociali, dalla New York bene ai sobborghi più squallidi: ognuna si trascina un dispiacere; tutte e tre seguiranno la voce interiore per smuovere le acque, respirare aria nuova, non importa a quale prezzo.

Le protagoniste del film sono tre: Delia (Kyra Sedgwick), Greta (Parker Posey) e Paula (Fairuza Balk).


Personal Velocity

Delia ha un marito rozzo e violento che la picchia, ed è madre di tre figli; una notte scappa via con i bambini per fuggire lontano dall'orrore e non tornarci mai più. Greta è un editor di successo, di buona e ricca famiglia, anche il marito è quel che si dice l'uomo che tutte vorrebbero, ma, ambiziosa e irrequieta, sessualmente vivace, tradimento dopo tradimento, medita di mandare all'aria il matrimonio per gettarsi fra le braccia di un frizzante scrittore di successo. Paula (Fairuza Balk) è una giovane di Brooklyn, spaventata, inquieta. Un giorno fa salire in auto uno sconosciuto che ha il corpo pieno di tagli e vorrebbe prendersene cura.

Lo stile della Miller è originale, fatto di flashback, narratore onnisciente, immagini fisse. 

Personal Velocity

Il film tratteggia, evoca, frammenta. Narra segmenti di esistenze tormentate. E dopo? Quale futuro per queste donne? Possiamo solo immaginarlo, tramite il non-detto della sceneggiatura: quei silenzi che rendono le performance di queste attrici davvero notevoli.  

"Personal Velocity" ha ricevuto il Gran premio della giuria al Sundance


©micolgraziano


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