Pippa Lee: "L'amore viene
e se ne va col vento.
Minuto dopo minuto".
Chi è la signora Lee del titolo? Di nome si chiama Pippa ed è una bella donna sulla cinquantina dal passato turbolento, in parte dovuto al pessimo rapporto con la madre Suki; Suki che divora pillole colorate come acqua fresca, che ha il terrore d'ingrassare, che in preda a crisi di nervi, si scontra con la figlia, accusandola di desideri surreali, per esempio: un giorno Suki grida infuriata "è questo che volete? Che vada in giro come un tricheco malato?". Pippa ben presto fa la valigia e se ne va. Fuori l'aspetta una vita senza freni. Di qua e di là, da una casa a un'altra, anche la zia, che si definisce non certo una santa, dopo un po' la mette alla porta. È in uno di questi vagabondaggi che Pippa, a una festa di artisti ricconi, incontra l'uomo che diventerà suo marito: il vecchio Herb, intellettuale di trent'anni più grande, un pezzo grosso dell'editoria, che lascerà la moglie (una Monica Bellucci perfetta, seppur in un piccolo ruolo) per sposarla e conservarla nell'ovatta borghese: nutrito conto in banca, casa da urlo, due figli, cene intellettuali dove ci si azzanna se qualcuno insegue luoghi comuni, del tipo, è vero che i pipistrelli si attaccano ai capelli? Ma questa bambagia a Pippa non basta, arrivata a una certa età, le sembra di impazzire. Non dorme, mette le calze in frigo, spalma torte sul pavimento. Per Pippa Lee è arrivato il momento di riprendersi il suo passato.
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Il racconto procede con una serie di flashback, tecnica che Rebecca Miller usa anche in "Personal Velocity". Il tocco è elegante, le battute interessanti, come quella che fa: "gli scrittori sono dei vampiri. Aspetto la ragazza giusta che mi trasformi in un umano". Insomma, se vi piacciono Woody Allen e Noah Baumbach (è in quelle zone che si colloca il cinema della Miller) non potete perdere "La vita segreta della signora Lee". Il film è prodotto da Brad Pitt.
©micolgraziano
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