"Dimmi come dovrei essere.
Ti prego, dimmelo. E lo farò."
Cindy è spigolosa, ruvida, selvaggia per certi versi, come i suoi lunghi capelli biondi che vanno dove vogliono. Lavora in ospedale, e odia la tenerezza di Dean. Ma Dean si lascia maltrattare. Perché? Sarà per quel tatuaggio che porta dipinto sul braccio sinistro: un albero e un bambino; è il disegno di una favola dal titolo "The Giving Tree", storia di amore assoluto: l'albero sacrifica se stesso per un bambino ingrato. Eppure c'è stato un tempo in cui il cuore morbido di Dean ha fatto innamorare Cindy. All'epoca era ancora una studentessa di medicina. Dean la salva da un bruto manesco: Bobby. Dean, come quell'albero inciso sulla pelle, dà la vita per Cindy, e si prende i pugni di Bobby che un giorno lo lascia a terra con la faccia gonfia di sangue. Cindy e Dean si sposano e la bambina di Cindy, forse figlia di Bobby, diventa la bambina di Dean. Si promettono amore eterno, in nome di quel primo giorno insieme passato a ballare in strada sulle note di un ukulele. Un giorno Cindy gli urla ti odio, e lui prima di voltare le spalle le ricorda quella promessa, quando lei ha giurato di amarlo, nella buona e nella cattiva sorte.
Derek Cianfrance scrive un film intenso, vero. Frutto di un lavoro solido, sia nella sceneggiatura che nella direzione degli attori, liberi d'improvvisare dando il meglio. Il tempo della narrazione si sposta avanti e indietro, una serie di flashback ripercorre la storia della coppia, quasi fosse un giallo: per trovare il colpevole; chi ha ucciso l'amore.
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