“Sul lago dorato” (1981) di Mark Rydell

Katharine Hepburn

SUL LAGO DORATO 

Girato a Holderness, nel New Hampshire. 
Ancora oggi sono tanti i turisti che visitano i meravigliosi luoghi del film.

In questo nuovo post, cari lettori, vi parlo di un altro imperdibile classico, che non può mancare in una cineteca ideale: “Sul lago dorato”, film emozionante e perfetto nella sua semplicità. Merito di una scrittura solida e di un cast eccezionale. Tratto dall’omonima opera teatrale dell'americano Ernest Thompson che scrisse la pièce quando ancora non aveva trent’anni. Thompson ne curò l’adattamento aggiudicandosi un Oscar - mentre la regia è di Mark Rydell, che conquistò una nomination. Il film di statuette ne vinse tre: miglior sceneggiatura a Thompson, miglior attore a Henry Fonda (questa è la sua ultima pellicola, morì poco dopo, nel 1982) e migliore attrice a Katharine Hepburn, un monumento: nella sua carriera di Oscar ne conquistò ben quattro. E qui è divina. Non si risparmiò in nessun modo, anche se prima dell'inizio delle riprese si fece male a un braccio giocando a tennis. Katharine Hepburn era molto atletica e sapeva nuotare bene, in “Scandalo a Filadelfia”, per esempio, è proprio lei a lanciarsi dal trampolino; nel lago dorato rifiutò la controfigura e si tuffò nell'acqua ghiacciata senza muta: anche perché era solita farsi la doccia con l'acqua fredda.

Senza artifici è anche tutta la storia: un racconto asciutto dall'enorme potenza narrativa, capace di far innamorare lo spettatore, che vorrebbe essere lì, in carne ed ossa, nel cottage, o in barca con Norman ed Ethel. 

I protagonisti, Norman (Henry Fonda) ed Ethel (Katharine Hepburn), sono una coppia di anziani, intellettuali. Lui soffre di cuore, di amnesie intermittenti, burbero, graffia con umorismo fulminante, e il carattere difficile non gli ha permesso di costruire un rapporto sereno con la figlia: i due si punzecchiano continuamente come cane e gatto.

Sul lago dorato

La figlia, Chelsea, è interpretata dalla vera figlia di Henry Fonda: Jane. Ed è il motivo per cui alcune scene acquistano particolare significato, fanno battere il cuore, dato che Henry Fonda non aveva un rapporto idilliaco con i propri figli, né con Jane né con Peter, che lo raccontò nel memoir  dal titolo"Don't tell dad"

La storia del lago dorato si distende nell’arco dei mesi estivi, periodo che Norman ed Ethel trascorrono nella casa delle vacanze. Passeggiano nel bosco, vanno in barca, nuotano, pescano. E c’è tempo anche per la festa di compleanno di Norman che compie ottant'anni, accolti con la malinconia di chi teme di non aver molte stagioni davanti. A portare un barlume di gioia sarà un adolescente, figlio acquisito di Chelsea, che resterà con Norman ed Ethel: tra loro, dopo le prime schermaglie, s'instaura un rapporto autentico che ci parla del vero senso della vita. 

Il film lascia una bella sensazione di serenità. E una gran voglia di andare in vacanza su quel romantico lago dorato. 

©micolgraziano

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