"Divorzio a Las Vegas" (2020) di Umberto Carteni, spensierata commedia pop

 

Andrea Delogu

Oggi voglio parlarvi di una commedia romantica, molto pop, che strizza l'occhio al mitico "Una notte da leoni" e vagamente alle storie di Nora Ephron. La trama racconta di un lui e di una lei che cercano di tenersi a distanza per non ammettere l'attrazione reciproca. Se cercate un film leggero, se volete trascorrere due ore spensierate e godervi una succulenta Las Vegas, questo è il film che fa per voi. Sarete cullati da una suadente musica blues, resterete affascinati dalle luci ammalianti della capitale della fortuna, vivrete l'ebrezza dei casinò, dei night club, viaggerete su automobili da urlo, sarete ospitati in alberghi da capogiro e volerete in prima classe. Ma vi conquisterà anche l'immensità suggestiva del deserto, dove la meraviglia della natura ispira riflessioni sul divino. Come accade al protagonista Lorenzo (Giampaolo Morelli) che urlando invoca il grande spirito e in una scena ipnotizza un serpente velenoso lasciando a bocca aperta Elena, la donna di cui è innamorato (interpretata da Andrea Delogu). 

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Ma chi è Lorenzo? Un ghostwriter napoletano che scrive discorsi per politici e divide l'appartamento con un amico sempliciotto (Ricky Memphis; le sue battute sono le migliori e strappano sorrisi) di nome Lucio: romano, divorziato e disoccupato che si dedica anima e cuore alla casa: cucina (è il re della cacio e pepe), pulisce, innaffia, pianifica, consiglia, sa tutto sul bucato e sulle tariffe di luce e telefono. Un bel giorno nella vita di Lorenzo riappare Elena, ex fiamma, inaspettatamente, per divorziare. Sì, perché i due si erano sposati, giovanissimi, e senza poi mai rivedersi. Un matrimonio improvvisato, celebrato quasi per gioco sotto l'effetto del peyote (cactus che contiene mescalina; di cui si parla anche in "Puerto Escondido" di Salvatores), molti anni prima a Las Vegas. E a Las Vegas i nostri dovranno tornare per divorziare perché lei deve diventare moglie di un pezzo grosso, ricco quanto Paperon de' Paperoni. (Gianmarco Tognazzi). 

Il film è ricco di citazioni cinematografiche: "Fandango", "Harry ti presento Sally", "Balla coi lupi", "I predatori dell'arca perduta".  

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