"Amori miei" di Steno - Commedia con una super Monica Vitti!

 

Monica Vitti, "Amori miei"

Serata cinema coi fiocchi? Voglia di leggerezza? Ecco qua: “Amori miei” (1978), commedia romantica con una Monica Vitti in forma smagliante (premiata col David di Donatello). Dietro la macchina da presa Steno, sceneggiatura di Iaia Fiastri (autrice assieme a Garinei e Giovannini di successi come “Aggiungi un posto a tavola” e “Alleluja brava gente”). Se volete trascorrere qualche ora di relax “Amori miei” è il film giusto e lo potete trovare su RaiPlay. Atmosfera effervescente già dai graziosi titoli di testa accompagnati dalla musica irresistibile di Armando Trovajoli. Dunque: Siamo a Roma alla fine degli anni Settanta quando ancora gli autobus erano verdi, i taxi gialli e le sedie dei bar avevano colori brillanti (in una scena appaiono in tutto il loro splendore). La protagonista è Anna (Monica Vitti) che abita in una bella casa ultra moderna (le luci si accendono facendo clap clap con le mani), un appartamento all’avanguardia per lei e suo marito Marco (Johnny Dorelli) che però è sempre in giro. Lei cucina manicaretti che poi finiscono nel secchio perché Marco la cena la salta puntualmente. Anna e Marco comunicano tramite dei nastri, registrano messaggi con un microfono e quando rincasano spingono play per ascoltarli. Un giorno Anna e Marco litigano di brutto perché lui si sente oppresso. Il pomo della discordia: Anna è troppo innamorata di lui. Marco la vorrebbe più libera, più indipendente. Allora lei s’iscrive all’università dove s’invaghisce di un professore di psicologia che le spiega che i matrimoni funzionano solo se la donna ha due mariti. Anna stuzzicata dall'idea non perde tempo: in gran segreto si sposa col prof e contemporaneamente rimane legata a Marco conducendo una doppia vita che certo non sarà facile da gestire. Commedia degli equivoci, dunque. Super star Monica Vitti supportata da Johnny Dorelli e Enrico Maria Salerno. In una piccola parte anche Edwige Fenech che dà il volto a una ragazza molto, molto disinibita. Il punto di forza del film è il carisma della Vitti che al solito illumina lo schermo; e poi i dialoghi corposi in perfetto stile teatrale. 

©micolgraziano

Commenti

Posta un commento