Se amate il mare, la natura, gli animali, fatevi un regalo: non perdete “Storm Boy”, film che vi resterà nel cuore. La storia è meravigliosa. Commovente, ricca di poesia. Trattenere le lacrime? Impossibile (preparate i fazzoletti). La sceneggiatura è tratta dal libro omonimo uscito negli anni Sessanta e scritto dall’australiano Colin Thiele. Dietro la macchina da presa troviamo Shawn Seet, nel cast spicca un sempre grandioso Geoffrey Rush, e protagonista è un attore giovane, bravo da lasciare a bocca aperta: Finn Little. Little veste i panni di Michael (è lui Storm Boy, il ragazzo della tempesta cui fa riferimento il titolo), un bambino allevato a contatto col mare.
Michael ama i pellicani che sono tanti nel posto in cui vive. Il piccolo, infatti, abita in un luogo sperduto, insieme al padre pescatore; i due stanno isolati in una casetta di legno sulla spiaggia. Michael non ha amici e scaccia la solitudine prendendosi cura di tre pellicani rimasti orfani. Un’amicizia, quella tra Michael e i pellicani, che ha qualcosa di magico; tra di loro s'instaura un legame raro e profondo. Tanto che il bimbo, a un certo punto, insegna loro a volare, li lascia liberi di andare, ma uno non vuole staccarsi e (dopo qualche tempo) torna di nuovo a casa; un segno del destino, un modo per dire grazie a colui che l’ha allevato con tutto l’affetto possibile.
Il pellicano si chiama Mr. Percival, un uccello dalla sensibilità eccezionale che riuscirà a cambiare la vita (salvandola, letteralmente) non solo di Michael ma anche del papà, uomo dal carattere schivo; una persona indurita dalla sofferenza. Le avventure di Michael bambino s’intrecciano con quelle di Michael ormai anziano (interpretato da Geoffrey Rush), diventato un ricco imprenditore. Sarà il vecchio Michael a raccontare la storia di Mr. Percival alla sua nipotina. Non vi svelo di più, mi limito a dire che dopo aver visto questo film sicuramente guarderete con occhi diversi i pellicani, ovviamente, ma anche il vostro cane o il vostro gatto. E magari vi verrà voglia di programmare una vacanza in Australia.
©micolgraziano
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