"Trainwreck" di Judd Apatow - Una super Amy Schumer

 

"Trainwreck"

Mi piacciono le commedie di Judd Apatow. Hanno un taglio ultra pop ma scavano a fondo nelle dinamiche familiari (come succede in “Questi sono i 40”). “Trainwreck” (in Italia uscito col titolo “Un disastro di ragazza”) è diretto da Apatow ma la sceneggiatura è dell’esplosiva Amy Schumer, attrice comica tra le migliori della sua generazione (ho riso di gusto guardando “Come ti divento bella!”). La collaborazione tra Apatow e Schumer è elettrizzante; il risultato è un film vivace, divertente, irriverente (sì, non è la classica romcom zucchero e miele). Le situazioni che potrebbero far arrossire (le tante scene d’intimità) contengono una buona dose d'ironia che evita cadute di stile. Amy Schumer qui oltre ad essere autrice è anche protagonista e la sua performance è notevole. È un’interprete sensibile, disinvolta nelle scene drammatiche. Sono d’accordo con chi ha detto che avrebbe meritato una candidatura all’Oscar per questo ruolo. Schumer veste i panni di Amy, una giovane donna in carriera che non crede nell’amore e salta da un letto a un altro, non s’impegna con nessuno; segue gli insegnamenti del padre Gordon (un ottimo Colin Quinn), casanova incallito, che quando lei era una bambina le aveva spiegato che è impossibile la fedeltà nella coppia. Perché come tante sono le cose che ci piacciono nella vita così, affermava il papà (l'incipit del film è fortissimo), anche l’amore viene e va, e dunque oggi possiamo stare con una persona e domani con un’altra. Perciò Amy è un tipetto piuttosto cinico e distaccato. Una freddezza che le viene comoda anche per la sua professione: reporter per una rivista patinata molto aggressiva, articoli dal taglio pungente, ritratti appuntiti. Gli articoli noiosi finiscono nel cestino. La direttrice del magazine ha il volto di una stratosferica Tilda Swinton che sfodera un gustosissimo accento inglese super snob. Il cast è, appunto, fenomenale. Il film godibilissimo. Nella parte della sorella di Amy troviamo una brava Brie Larson. Insomma, non perdetelo. Lo trovate su Netflix.

©micolgraziano

Commenti