"A Bigger Splash" (2015) di Luca Guadagnino

 
"A Bigger Splash"


“A Bigger Splash”: il titolo è un omaggio al noto dipinto dell’artista inglese David Hockney conservato alla Tate Britain di Londra. Nel quadro è rappresentata la piscina di una villa. L’acqua in subbuglio dopo il misterioso tuffo di qualcuno (di cui non v'è traccia), in una tipica giornata di sole a Los Angeles. L'opera doveva anche apparire nel film ma la scena è stata tagliata in fase di montaggio. E dunque veniamo al sodo: il film s’ispira al celebre “La Piscina" (1969) di Jacques Deray con Alain Delon, Romy Schneider, Jane Birkin e Maurice Ronet. In questa nuova versione firmata Guadagnino non siamo in Costa Azzurra ma a Pantelleria, luogo che contiene in sé l'anima del racconto. Ovvero: la complessità. Complessa è l'isola a cominciare dal clima che alterna vento, caldo soffocante e notti gelide. La trama gira attorno a due coppie: Marianne, una rockstar di successo, con un filo di voce dopo un intervento alle corde vocali, e il suo vorace e giovane amante Paul. Oltre a loro, il ciarliero ed estroverso Harry, discografico ed ex compagno di Marianne. Harry ha una figlia adolescente ribelle che si chiama Penny, in cerca d'avventure. 

"A Bigger Splash"
Harry e Penny piombano a Pantelleria da Marianne e Paul che si trovano lì in vacanza per godersi il silenzio dell'isola e abbandonarsi alla passione (trascorrono le giornate nudi nell'acqua o a bordo piscina). L'arrivo di Harry e Penny, però, scombina le carte, scatena malumori e accende dinamiche impreviste (il ritorno di fiamma tra Harry e Marianne). A ingarbugliare la matassa è pure l'audacia della scontrosa Penny, ansiosa d'accalappiare il muscoloso Paul. Il film (presentato a Venezia e accolto con fischi soprattutto per il finale) ha un fascino particolarissimo; è dramma psicologico, thriller erotico e farsa allo stesso tempo. Punto di forza è il cast: quattro attori strabilianti. Spicca un magnetico Ralph Fiennes ("Il paziente inglese"), irresistibile quando danza. Quanto a Tilda Swinton: oltre ad essere una grande star è anche una delle collaboratrici più preziose di Guadagnino. Infine: Dakota Johnson (iconici i suoi occhiali da sole) e Matthias Schoenaerts ("Un sapore di ruggine e ossa"). Della Johnson, Guadagnino ha detto: "è il cinema incarnato, una vera autentica creatura di cinema". E non poteva essere altrimenti, dato che è figlia di Don Johnson e Melanie Griffith nonché nipote di Tippi Hedren ("Gli uccelli" di Hitchcock). Mentre Schoenaerts è stato sempre un attore ammirato da Guadagnino, dai tempi di "Bullhead". Curiosità: "Viaggio in Italia" di Rossellini è stato uno dei punti di riferimento del regista durante la lavorazione di "A Bigger Splash"

©micolgraziano

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