"La ragazza di Stillwater" (2021) di Tom McCarthy - Da vedere!

 

Matt Damon

“La ragazza di Stillwater”, splendido, potente, film diretto dall’acclamato regista statunitense Tom McCarthy (“Il caso Spotlight”) che si è ispirato in fase di scrittura ai noir del francese Jean-Claude Izzo. Magnifico il cast trainato da un Matt Damon da Oscar nei panni di un padre alla disperata ricerca della verità. La storia si svolge tra l’Oklahoma e Marsiglia. Il protagonista si chiama Bill, è un omone taciturno, cappellino da baseball, pizzetto, un’aquila e un teschio tatuati sul braccio. Pranza con panini e latte freddo e ascolta le canzoni di Sammi Smith (soprattutto "H
elp Me Make It Through the Night"). Bill, operaio delle piattaforme petrolifere che ha appena perso il lavoro. Bill ha avuto una vita difficile, è un ex alcolizzato, è stato in prigione, la moglie si è suicidata. I rapporti tra Bill e sua figlia non sono buoni. Ma Bill, plasmato dal dolore, cerca di riscattarsi. Prega sempre, ringrazia Dio. Vorrebbe ristabilire un legame con la figlia Allison (Abigail Breslin). Allison è una ventenne ribelle che vive a Marsiglia (voleva andarsene più lontano possibile, racconta), è finita in carcere con l’accusa di aver ucciso la sua compagna di studi, una ragazza con cui Allison aveva una relazione sentimentale. Allison, però, si è sempre dichiarata innocente, afferma di non aver commesso l’omicidio. E anche Bill è convinto che sua figlia non c'entri nulla. Si reca quindi a Marsiglia a farle visita. In quei giorni, per una serie di motivi, si mette sulle tracce di un giovane che potrebbe essere il vero colpevole. Bill indagherà mettendo a rischio la propria vita. Ma “La ragazza di Stillwater” non è semplicemente un thriller. È, invece, la storia di una crescita interiore e spirituale. Un viaggio nella sofferenza. È un racconto che ci parla di redenzione, destino, seconde possibilità. Bill non sa il francese e verrà aiutato da una donna del posto, Virginie (Camille Cottin), madre di una bambina. Ben presto Bill, Virginie e la piccola diventeranno quasi una famiglia. Anche se la vita, dirà a un certo punto Allison, sa essere molto crudele. E per i protagonisti sarà forse impossibile scindere il passato dal futuro. “La ragazza di Stillwater” è uno di quei film che non si dimenticano più. Come, per esempio, “Gran Torino”, o “Tre manifesti a Ebbing, Missouri”. Non perdetelo. 

©micolgraziano

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