"Forte", commedia francese su Prime Video

 

Melha Bedia

FORTE
accettarsi e farsi accettare 

Nour è una ventenne francese, figlia unica, di origini algerine. È una ragazza sovrappeso che si riempie di junk food e piatti pieni d'olio cucinati dalla madre (premurosa fin troppo), proprietaria di un ristorante. Si veste con felpe maxi, porta sempre un cappellino di lana in testa, gira in scooter, adora la matematica (è contabile in una palestra), soprattutto: ama il calcio e in campo è una furia. Gioca in squadre di soli ragazzi che le permettono di stare nello stesso spogliatoio perché la considerano non troppo donna. Per loro, Nour è un maschio. 

Pole dance
Nour (
Melha Bedia), inizialmente, nelle prime scene, non sembra affatto complessata. La vediamo in discoteca chiedere disperatamente di un tale, un tipo alla moda, con cui ha una relazione. Improvvisamente però Nour, e non si capisce bene perché, si sbriciola come un ciambellone. Le crolla il mondo addosso. Non è appetibile né piccante, le fanno notare. E allora, ecco la geniale idea: lanciarsi nella pole dance e diventare la più sexy della terra. Il soggetto di “Forte” avrebbe un enorme potenziale: prosperosissima sfida modelle filiformi e si dà alla ginnastica più spinta avvinghiata a un palo. Obiettivo: far impazzire i casanova, ruggire (risultano forzate e ridicole le scene in cui per sedurre Nour fa la voce roca). Tanto che la madre (tratteggiata in modo caricaturale) pensa che Nour sia finita in un ambiente di squillo. Bisogna dire: gli attori sono bravi ma la sceneggiatura resta a mezz'aria proprio come dovrebbe fare la nostra Nour che desidera volare a mo' di farfalla e avere gli occhi addosso di marcantoni con la bava alla bocca (la bava alla bocca è menzionata in una scena), nei locali notturni. 

Valérie Lemercier Melha Bedia
Nour dovrebbe incarnare la donna indipendente che non si piega agli stereotipi. Ma la sua evoluzione, e i suoi intenti, non convincono del tutto. Il personaggio di Nour non suscita né risate né lacrime. La sceneggiatura lascia sfocate anche le storie di contorno che riguardano gli amici di Nour: una ragazza madre a caccia d'avventure (accalappia uomini in ogni dove) che si vergogna di dire che ha un figlio (il ragazzino lasciato qui e lì mentre lei fa sesso), e un giovanotto che forse è gay ma forse no. Poco convincente è altresì la figura dell'insegnante di pole dance (Valérie Lemercier), di lei poco si sa e alcune battute ambigue non definiscono la natura del personaggio. Ad ogni modo, se il film ha un merito è quello di far riflettere sull'importanza di accettare il proprio corpo. Di procedere con fierezzaPerché tutto dipende dalla testa e non da un numero sulla bilancia. 

Consiglio: sulla pole dance guardate il film con Jennifer Lopez, “Le ragazze di Wall Street - Business is business”, tratto da una storia vera, in cui ballerine e spogliarelliste mettono su una squadra del crimine truffando clienti nei night. 

©micolgraziano

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