"Le conseguenze dell'amore" (2004) di Paolo Sorrentino - Con un super Servillo

 

Toni Servillo

LE CONSEGUENZE DELL'AMORE
dramma a tinte noir 

Il silenzio è una costante in questo (e in altri) film di Paolo Sorrentino. La sceneggiatura scarna, cesellata. Poche parole, ben meditate. Dialoghi notevoli, lontani dalle piatte banalità. Dopotutto, come afferma Fabietto, l’alter ego di Sorrentino in “È stata la mano di Dio”, la realtà è scadente. La scrittura ambiziosa, di dignità letteraria è, dunque, un modo per eludere il realismo spinto. I personaggi (questo film non fa eccezione) si muovono in una dimensione onirica. Sono presenze che occupano spazi metafisici. 

Paolo Sorrentino
Protagonista de "Le conseguenze dell'amore" è un salernitano di mezza età, solitario, insonne e laconico. Sempre col muso. Tossicodipendente. Il suo nome è Titta (Toni Servillo). Uomo antipatico, misantropo. Dalle mille ombre. Non a caso porta il nome del celebre Mastro, il boia che nell’Ottocento, a Roma, era incaricato delle esecuzioni delle condanne a morte. Un nome che evoca, dunque, scenari agghiaccianti. Titta è un commercialista infilato in trame criminali. Lavora per boss mafiosi. Vive rinchiuso da anni in un albergo svizzero del Canton Ticino. Nessuno è a conoscenza dei suoi loschi traffici. Come passa le giornate Titta? Sigaretta in bocca, osserva la gente. Gli ospiti dell'albergo e le persone che passeggiano fuori. Di tanto in tanto, si reca in banca a consegnare valigie piene di dollari. 

Toni Servillo
Apatico e imperturbabile. Mascella tirata. Gli unici tentennamenti li ha quando l'eroina gli circola nel sangue, o i sicari gli puntano le armi addosso, sebbene anche lui abbia una pistola. Titta, una vita disastrata. Deciderà di cambiare strada, grazie all'amore platonico che nutre per la giovane barista (Olivia Magnani) dell'hotel. Le conseguenze di questo amore saranno tragiche ma Titta non se ne cura più di tano. Vuole purificarsi dal male che ha contribuito ad alimentare. Servillo è eccezionale. La macchina da presa lo squadra da parte a parte. Sorrentino, come Brian De Palma, è un regista virtuoso, fa sentire la sua mano. Tra le scene memorabili Titta che viaggia in macchina con alcuni killer. Uno di loro canticchia felice "Rossetto e cioccolato" di Ornella Vanoni. Una dolcezza che stride con i delitti che si consumeranno di lì a poco. 

Curiosità: La bella colonna sonora del film contiene brani del gruppo tedesco Lali Puna.

©micolgraziano

"Le conseguenze dell'amore" è disponibile su "Netflix" 

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