'Margini' (2022) di Niccolò Falsetti - Rock punk, amicizia e Maremma

 

Francesco Turbanti

MARGINI 

Due candidature ai David 2023. 'Margini', prodotto dai Manetti Bros., è l'esordio del maremmano Niccolò Falsetti (1987), sceneggiatore, regista, musicista. La storia l'ha pensata insieme all’amico di sempre, nonché attore protagonista, Francesco Turbanti. I due suonano entrambi e conoscono bene la materia, ovvero: il genere punk e la difficoltà di sfondare in provincia. 
Il film, commedia agrodolce e buddy movie, seppur non privo di ingenuità, è un esordio promettente. Dopotutto, la scena toscana, è da sempre prolifica di autori capaci di conquistare critica e pubblico come Francesco Nuti, Paolo Virzì, Leonardo Pieraccioni, Roberto Benigni. 

Film indie, dalle sfumature vintage (a gogò cassette, sms, auto robuste) e solide radici maremmane; italiano sì, tuttavia s'avverte una sintonia profonda con la cinematografia britannica, vicinanza a commedie del tipo 'Full Monty - Squattrinati organizzati' - e non sorprende perché dopotutto la Gran Bretagna e il punk, protagonista indiscusso di 'Margini', hanno un rapporto solido (The Clash, Sex Pistols), in più Falsetti ha lavorato per un periodo a Londra. 

Francesco Turbanti
La trama gira attorno a tre amici: Michele (Francesco Turbanti), rockettaro disoccupato, padre di famiglia immaturo che tira avanti col piccolo stipendio della moglie cassiera al supermercato; Jacopo (Matteo Creatini) è il borghese del trio, diviso fra tradizione e trasgressione, attende di spiccare il volo in una prestigiosa orchestra; infine Edoardo (Emanuele Linfatti), ragazzotto turbato da conflitti familiari: la madre è la compagna/vittima di un uomo all'antica (interpretato da Nicola Rignanese volto noto del 'Paradiso delle signore') insicuro e manipolatore e tra lui ed Edoardo non sono rose e fiori. 
Il carismatico del gruppo è Michele, batterista e manager frustrato. Michele è il personaggio più riuscito e completo della sceneggiatura: non accetta compromessi, irascibile, impulsivo, cocciuto; si caccia nei guai per inseguire passioni. La sua missione è portare in una piccola città maremmana un gruppo tosto americano anche se questo significa mandare all'aria tutto, prendere di nascosto i risparmi della moglie. Michele cerca disperatamente una rivincita, l'occasione giusta per uscire dall'indifferenza di una società che lo considera invisibile. Tenterà l'impossibile, lacrime e sangue. Infine esploderà cantando a squarciagola 'Se bruciasse la città/Da te, da te, da te io correrei/Anche il fuoco vincerei'. Un momento catartico e sicuramente il più emozionante. 

©micolgraziano

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