Commedie romantiche: "Colazione da Tiffany" di Blake Edwards


Audrey Hepburn

COLAZIONE DA TIFFANY

Holly: "Le paturnie sono orribili. 
È come un'improvvisa paura 
di non si sa che. Le è mai capitato?"

Quando penso a "Colazione da Tiffany", mi viene sempre in mente una persona che, una volta, a proposito del film, se ne uscì così:"Cheeeee...? Tiffany...non è un bar?!". Rimase molto male quando scoprì che Tiffany era, in realtà, una gioielleria...

Il titolo, "Colazione da Tiffany", è tutto racchiuso nella scena iconica d'apertura: Audrey Hepburn che all'alba scende dal taxi e mangia una brioche fissando estasiata le vetrine di Tiffany. Tiffany: il suo paradiso. Il posto dove Holly Golightly vorrebbe vivere per sempre, perché lei, racconta, va pazza per Tiffany, specie in quei giorni in cui le prendono le paturnie, un malessere terribile e non ben definito. Holly, nata dalla penna dell'americano Truman Capote, è la protagonista del romanzo breve “Colazione da Tiffany”, libro pubblicato nel 1958.

 

Lo scrittore Truman Capote non fu mai troppo soddisfatto del film. La sceneggiatura era diversa dal libro. E inoltre lui avrebbe voluto la sua amica Marilyn Monroe nel ruolo di Holly e non la Hepburn. Marilyn, però, rifiutò la parte perché il suo maestro di recitazione, Lee Strasberg, le sconsigliò di interpretare Holly che, dietro l'aria elegante e sofisticata, è in realtà una squillo inserita in giri loschi.

 

Blake Edwards

Il regista di "Colazione da Tiffany" è Blake Edwards, a lungo marito di Julie Andrews (indimenticabile "Mary Poppins") e regista di tante pellicole celebri come "La Pantera Rosa” o "Victor Victoria". Audrey Hepburn in "Vacanze Romane" (1953) era stata una principessa e in "Sabrina" (1954) la classica brava ragazza di famiglia, donne lontane da Holly Golightly eppure Holly fu un successo e per "Colazione da Tiffany" Audrey Hepburn ebbe una nomination all'Oscar. La sceneggiatura, ad ogni modo, venne modellata secondo i canoni della commedia e della favola rassicurante con un lieto fine in cui trionfa l'amore. 
 
"Colazione da Tiffany" è passato alla storia anche per i costumi. Come il tubino nero disegnato da Givenchy, venduto all'asta per 607mila euro nel 2006. Lo stilista francese fu grande amico della Hepburn e creò per lei anche il profumo "L'Interdit".
Quanto al gatto tigrato di Holly (gatto a cui Holly non ha mai dato un nome), per girare il film ne sono stati impiegati almeno nove. Tra questi c'è Orangey, micio comparso in numerosi film dell'epoca, e premiato con due Patsy Awards. Il suo primo film fu "Il gatto milionario" del 1951.

 Il film vinse due Oscar: miglior canzone, la celebre "Moon River",  e miglior colonna sonora a Henry Mancini.
 
©micolgraziano

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