PICCOLI CRIMINI CONIUGALI
duello d'amore agrodolce
Dal palco al set. "Piccoli crimini coniugali" (2017) è un film coraggioso, lontano dal mainstream. Conservatelo nella vostra cineteca, insieme al libro di Eric-Emmanuel Schmitt (Edizioni E/O). La regia è di Alex Infascelli. La pellicola ha ricevuto tre candidature ai Nastri d'argento.
Una vita che è un inferno. Ma tra quelle fiamme lei assicura di trovarsi bene: c'è un bel caldo. “Piccoli crimini coniugali” è una storia a tinte fosche, dramma borghese claustrofobico; la rabbia si consuma tra quattro mura, come certi precedenti illustri: "Chi ha paura di Virginia Woolf?" da una pièce di Edward Albee: anche lì una coppia cinica tra ferite e rancore. Marito e moglie che si pungolano. Un pungolo come quello che Elia (Sergio Castellitto) avverte quando si siede sulla poltrona preferita: una poltrona non è sana se non è scomoda, dice. Penserà lo stesso dell'amore? Ovvero: amore rinvigorito dopo una crisi?
È cinema di scrittura densa, il dialogo modella tutto, pensate ad esempio a “Carnage”, tratto dalla pièce affilata di Yasmina Reza: "Il Dio del massacro". Crudele anche il testo di Schmitt. In "Carnage" a confronto non una coppia bensì due (coppie) che si azzuffano discutendo di figli. Elia e sua moglie, invece, figli non ne hanno. In uno scontro si rinfacciano il parto mancato. Di lei, la moglie di Elia (Margherita Buy) non sappiamo granché, soltanto che ha avuto problemi con l'alcol. Come si chiama? È la moglie di Elia e niente più, un'ombra alle spalle di un compagno scrittore di successo. Elia ha perso la memoria o almeno così a noi ci viene fatto credere. Non ricorda nulla del passato. Una caduta dalle scale? Elia ha un cerotto sporco di sangue dietro la testa. La casa è fredda, futuristica e in un certo senso sinistra. Elia deve ricostruire l'io perduto, raccogliere indizi, ricordi. Chiede alla moglie, che però ha la possibilità di mescolare le carte, modellare a suo piacimento, togliendo spigoli, imperfezioni. Elia e la sua donna sparano colpi come alla guerra eppure talvolta, complici, giungono a una tregua. Fino allo scioglimento, davanti a un fuoco che brucia: è la fiamma d'amore? L'inferno? O un bluff di due intellettuali annoiati? Sipario.
©micolgraziano
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