"A casa con i suoi" (2006) - Commedia romantica


Sarah Jessica Parker


Commedia romantica? Oplà, eccola qua! Oggi, cari lettori, vi propongo una storia leggera scacciapensieri e cioè: "A casa con i suoi" (2006), un film che ricalca il soggetto della pellicola francese "Tanguy" (2001) di Étienne Chatiliez. La trama? Un ragazzone grande e grosso vive ancora con i genitori e non intende fare le valigie. Una situazione diversa rispetto a quelle che vediamo di solito nei film statunitensi dove i figli se ne vanno a diciotto anni. 

Il cast di "A casa con i suoi" è ricco di stelle: protagonisti sono Sarah Jessica Parker (star di "Sex and the City") e l'affascinante Matthew McConaughey (Oscar per "Dallas Buyers Club"). Ad affiancarli, tra gli altri: Bradley Cooper e Kathy Bates nel ruolo della mamma premurosa. La regia è di Tom Dey che di pellicole spensierate se ne intende. Dey nel 2010 ha portato al cinema le avventure del cane dei fumetti Sansone, l'alano (il titolo italiano del film è, appunto, "Sansone", mentre l'originale inglese è "Marmaduke"). 

Tripp ha quasi quarant'anni, vende barche, è un donnaiolo ma abita ancora con i genitori proprietari di una casa da urlo. Tutto fila col vento in poppa: la mamma gli prepara i pancake e il cestino per la pausa pranzo, il padre gli presta il giornale al mattino. Senza contare che Tripp trova sempre i vestiti stirati, la camera linda...e nel tempo libero può spassarsela con gli amici. Quel che si dice una vita da pascià. Ma attenzione, a un certo punto sono proprio mamma e papà a dire basta: in gran segreto, ingaggiano una professionista che avrà l'arduo compito di convincerlo a levar le tende...

Il film è ironico, spiritoso, ma l'argomento d'attualità, soprattutto in Italia dove diventa sempre più difficile trovare un lavoro che possa garantire una totale indipendenza

PS. Nel 1988, Virna Lisi era stata protagonista insieme a Turi Ferro di uno sceneggiato trasmesso dalla Rai che trattava lo stesso argomento: i figli che restano a casa. Il titolo era "E non se ne vogliono andare". Dopo ci fu anche un sequel: "E se poi se ne vanno?". 

©micolgraziano

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