"Il signor Max" di Mario Camerini

 

Una scena del film "Il signor Max" (1937)



PIETRA MILIARE
Proseguiamo, dunque, cari lettori, il nostro viaggio nella commedia romantica degli anni Trenta: oggi vi consiglio "Il signor Max" di Mario Camerini (anche sceneggiatore insieme a Mario Soldati) che ancora una volta dirige la coppia De Sica/Noris"Il signor Max" ha avuto rifacimenti negli anni successivi: "Il conte Max" (1957) con Alberto Sordi e "Il conte Max" (1991) di e con Christian De Sica, figlio di Vittorio. 

Divertente commedia degli equivoci, questo celebre film di Camerini; la sceneggiatura tutta costruita attorno al tema del doppio e a quello (altrettanto classico, ricordate "Miseria e nobiltà"?) della finta nobiltà. E dunque, veniamo al sodo: Gianni (Vittorio De Sica) è un giornalaio che vive in un modesto appartamento con uno zio burbero e tirato. Gianni ha però voglia di esperienze elettrizzanti e un bel giorno, seguendo l'imprevedibilità del caso, inizia a fingersi d'illustrissimi natali per conquistare una ricca donna di cui si è invaghito. Così, spendendo tutti i risparmi in abiti di lusso e lezioni varie (bridge, tennis eccetera eccetera...) entra, con incredibile astuzia (riesce sempre a farla franca!), negli ambienti più chiusi dell'alta società. 

CAST MEMORABILE
Accanto a un giovanissimo Vittorio De Sica (straordinario) ritroviamo l'esilarante Virgilio Riento, caratterista di lusso, qui nei panni ruspanti di un amico e confidente; a lui Gianni racconta del bel mondo dei gran signori che viaggiano, giocano a carte, vanno a cavallo e bevono whisky. Tra le scene cult, quella di Gianni che si finge cavallerizzo però cade miseramente in una pozzanghera per poi svignarsela alla chetichella. Gustosissimi inoltre gli stratagemmi che Gianni s'inventa per non svelare la sua vera identità di ragazzo senza quattrini. Le trovate sono geniali. Ed è un piacere guardarlo, anche più e più volte. 

Buon divertimento. 

©micolgraziano


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