"Fare rock non è
una bazzecola, signora!"
Impossibile resistere: "School of rock" (2003) di Richard Linklater è una commedia frizzante, allegra, intelligente: si ride a crepapelle. La sceneggiatura presenta qualche ingenuità (possibile che nessuno chieda il documento al finto insegnante...?) ma, francamente, si può chiudere un occhio perché il film diverte e tiene incollati alla poltrona. Merito soprattutto di Jack Black, protagonista magnetico: con i capelli arruffati, il papillon, il suo essere naïf; è il professore anticonformista che tutti vorrebbero. Che spasso quando si muove (o quando dal palco si lancia in volo). L'interpretazione di Black è riuscita e credibile perché nella vita non è solo attore ma anche musicista e super fan di gruppi come AC/DC, Kiss, Rush, Motörhead.
Dewey, finto maestro, non sapendo che pesci prendere, all'inizio lascia i ragazzini (il cast è impeccabile) liberi di fare quello che vogliono, fin quando non gli viene un'idea: avvicinarli alla musica rock. Altro che matematica e storia! In classe di Dewey si spinge forte sull'acceleratore e l'aula diventa una chiassosa sala prove.
Quando l'imbroglio di Dewey viene smascherato, ormai i ragazzini sono completamente conquistati dalla magia del rock: hanno scoperto passioni e talenti che non immaginavano di avere. Ed è questa la grande lezione del loro insegnante speciale.
Curiosità: Jack Black ha interpretato un artista senza quattrini anche ne "Il matrimonio di mia sorella". Mentre ne "L'amore non va in vacanza" veste i panni di un musicista di colonne sonore.
©micolgraziano
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