"Omicidio in diretta" (1998) di Brian De Palma

 

"Omicidio in diretta"

Brian De Palma fa sempre rima con grande cinema. Opera d’arte. Stupore visivo. Movimenti di macchina mozzafiato. Lavoro certosino. Così anche in “Omicidio in diretta”, che però è stato accolto dalla critica con giudizi contrastanti. Peccato. Perché è davvero un thriller coi fiocchi. Sì,"Snake Eyes" (il titolo originale della pellicola) ha tutte le carte in regola per entusiasmare i fan del genere. Storia torbida. Sparatorie. Intrighi. Scenografia da urlo. Fotografia capolavoro firmata Stephen H. Burum (che aveva già lavorato con De Palma molte volte: “Omicidio a luci rosse", "Gli Intoccabili”, "Vittime di guerra", "Doppia personalità", "Carlito’s Way”, “Mission: Impossible”). Momenti da brivido. Una sequenza iniziale elettrizzante (i piani sequenza amati da De Palma). Una sorpresa nei titoli di coda (guardateli fino alla fine). Colpi di scena. Soprattutto è un piacere avere davanti alla macchina attori di presenza potente. Uno su tutti: Nicolas Cage che qualche anno prima aveva vinto l’Oscar per il bel “Via da Las Vegas” di Mike Figgis. Accanto a Cage, troviamo Gary Sinise (“Forrest Gump”, “Apollo 13”) e una camaleontica Carla Gugino. La sceneggiatura è opera di David Koepp ("Carlito's Way", "Panic Room"). Brian De Palma si nutre di cinema e "Omicidio in diretta" è nato con l'occhio rivolto a "Rashomon" (1950 - Leone d'oro e Oscar) di Akira Kurosawa. Infine, una curiosità: tra i film preferiti di De Palma ci sono “Scarpette rosse”, “La donna che visse due volte” e “Lawrence d’Arabia”.

©micolgraziano

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