Brian De Palma fa sempre rima con grande cinema. Opera d’arte. Stupore visivo. Movimenti di macchina mozzafiato. Lavoro certosino. Così anche in “Omicidio in diretta”, che però è stato accolto dalla critica con giudizi contrastanti. Peccato. Perché è davvero un thriller coi fiocchi. Sì,"Snake Eyes" (il titolo originale della pellicola) ha tutte le carte in regola per entusiasmare i fan del genere. Storia torbida. Sparatorie. Intrighi. Scenografia da urlo. Fotografia capolavoro firmata Stephen H. Burum (che aveva già lavorato con De Palma molte volte: “Omicidio a luci rosse", "Gli Intoccabili”, "Vittime di guerra", "Doppia personalità", "Carlito’s Way”, “Mission: Impossible”). Momenti da brivido. Una sequenza iniziale elettrizzante (i piani sequenza amati da De Palma). Una sorpresa nei titoli di coda (guardateli fino alla fine). Colpi di scena. Soprattutto è un piacere avere davanti alla macchina attori di presenza potente. Uno su tutti: Nicolas Cage che qualche anno prima aveva vinto l’Oscar per il bel “Via da Las Vegas” di Mike Figgis. Accanto a Cage, troviamo Gary Sinise (“Forrest Gump”, “Apollo 13”) e una camaleontica Carla Gugino. La sceneggiatura è opera di David Koepp ("Carlito's Way", "Panic Room"). Brian De Palma si nutre di cinema e "Omicidio in diretta" è nato con l'occhio rivolto a "Rashomon" (1950 - Leone d'oro e Oscar) di Akira Kurosawa. Infine, una curiosità: tra i film preferiti di De Palma ci sono “Scarpette rosse”, “La donna che visse due volte” e “Lawrence d’Arabia”.
©micolgraziano
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