"Il falò delle vanità" di Brian De Palma

Il falò delle vanità

SHERMAN, IL CINICO CHE SBAGLIA STRADA E FINISCE NEI GUAI

Era il 1990 quando uscì questo film di Brian De Palma, "Il falò delle vanità". Accolto in maniera fredda da critica e pubblico. Non piacque neanche a Tom Wolfe, autore del best seller omonimo (pubblicato nel 1987) da cui è tratta la pellicola. La sceneggiatura è affidata al Pulitzer Michael Cristofer e il cast è eccellente: Tom Hanks, Melanie Griffith, Bruce Willis, Morgan Freeman. Qualche anno dopo Tom Hanks si sarebbe affermato come interprete drammatico con “Philadelphia”  (1993) ma nel ’90 era conosciuto soprattutto come interprete di commedie, “Big” (1988) gli aveva portato una grossa popolarità e si era guadagnato anche una nomination all'Oscar. Tom Wolfe avrebbe preferito, per esempio, Chevy Chase, e invece la parte del finanziere Sherman McCoy toccò a Tom Hanks. Sherman, il cinico di Wall Street, che come spiega, con una metafora, la moglie, in una scena cult, guadagna grazie alle briciole che cadono dalle torte affettate.  

Il falò delle vanità
E delizie da spartire ce ne sono eccome. È l’America degli anni Ottanta dove conta fare montagne di quattrini, non importa a quale costo. Lo scontro sociale divampa e cresce il divario tra chi naviga nell'oro e chi muore di fame. Ricco e potente è Sherman McCoy: una vita di lusso, feste e sesso. Ma questa gigantesca fortuna evapora di colpo quando, una sera, in auto con l'amante Maria Ruskin (Melanie Griffith), Sherman sbaglia strada e si ritrova nella palude del Bronx. In una strada stretta e buia, Sherman scende dalla macchina per togliere un oggetto che intralcia e viene avvicinato da due giovani afroamericani. Sale la tensione. Maria al volante accelera e investe uno dei due ragazzi. Sherman e Maria non fanno parola a nessuno dell'episodio ma la notizia si allarga a macchia d'olio. La storia viene montata a dovere da un cronista di serie B, Peter Fallow (Bruce Willis) che saprà subito ben condirla per darla in pasto all'opinione pubblica con dettagli succulenti. Sherman, nei guai fino al collo dovrà dimostrare che alla guida della sua Mercedes c'era la perfida amante Maria.


Tra le scene clou quella d'apertura girata con la steadicam: Peter Fallow (Bruce Willis) ormai scrittore di grido viene seguito per quasi 5 minuti senza stacchi fino al World Trade Center dove è atteso con tutti gli onori. Momento di grande cinema con un godibilissimo Bruce Willis nei panni di un Fallow ubriaco e sopra le righe. 


PS. Nella parte di Judy, la moglie di Sherman, c'è Kim Cattrall, la Samantha Jones della serie "Sex and the City"



©micolgraziano

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