"Da qui all'eternità" di Fred Zinnemann (1953) - Il bacio più bello della storia del cinema

"Da qui all'eternità"

 



"Nessuno mi ha mai baciato così"
"Nessuno?"
"No, nessuno"

“Da qui all’eternità", capolavoro del cinema americano. Otto Oscar vinti e un cast perfetto: Montgomery Clift, Burt Lancaster, Deborah Kerr, Donna Reed, Frank Sinatra. Il film è diventato un classico, anche se fece discutere perché critico nei confronti della vita militare di cui mostra cinismo, violenze, bullismo, sbronze, sesso, tradimenti (seppur in maniera più morbida rispetto al romanzo di James Jones da cui è tratto). La storia è corale e ogni personaggio si porta dentro un bagaglio di dolore e solitudine. Fra i protagonisti c'è il soldato Prew (epico Montgomery Clift), testardo e idealista, emarginato dai commilitoni e picchiato a sangue perché si rifiuta di tirare di boxe (è un ex pugile), Prew s'innamora della prostituta Lorene (magnifica Donna Reed), amore spezzato da un tragico destino. Frank Sinatra (premiato con la statuetta per questo ruolo), invece, è l'italo-americano, Angelo Maggio, soldato amante dei piaceri che muore picchiato da un sergente soprannominato Trippa. C’è poi un altro sergente, lo scaltro Warden (magnetico Burt Lancaster), bravo a mediare e a evitare beghe, che intreccia una relazione piccante con la seducente Karen, moglie del comandante. 

Da qui all'eternità
Karen è interpretata da una Deborah Kerr nella veste insolita di donna sexy libertina. All’epoca (erano i casti anni Cinquanta) la scena di Burt Lancaster e Deborah Kerr seminudi che si baciano con passione sulla spiaggia, protetti dalle onde, fece molto parlare. Oggi è considerata una delle scene d’amore più belle di sempre. Per il gusto dei tempi, osé anche nei dialoghi: lei fa intendere, tra il serio e il faceto, che per contare i suoi ex amanti ci vorrebbe una calcolatrice. Un altro momento notevole vede sempre al centro Kerr e Lancaster: lui sotto una pioggia battente, avvolto in un ampio impermeabile, si reca inatteso a casa di lei. È in quel frangente che i due si abbandonano alla passione. Che altro dire? Il regista Zinnemann si batté con la produzione per avere Montgomery Clift nel ruolo di Prew. Zinnemann fu lungimirante perché Clift ti entra nel cuore, soprattutto nella sequenza epica in cui col volto rigato di lacrime (un primo piano leggendario) suona in onore dell'amico che non c’è più. Nel libro la passione di Prew per la musica viene descritta così: "Non si era mai sentito davvero attratto da nulla fin quando non maneggiò per la prima volta una tromba". Se non avete mai visto “Da qui all’eternità”, rimediate in fretta. Vi resterà stampato nella mente. Insieme al finale malinconico con le ghirlande che galleggiano in mare aperto. 

©micolgraziano 

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