"SCARPETTE ROSSE", FILM LEGGENDARIO
"La grande impressione
di semplicità può essere raggiunta solo
con l'agonia del corpo e dello spirito"
Non l'avete mai visto? Rimediate in fretta. Ispirato alla celebre fiaba di Hans Christian Andersen, “Scarpette rosse” scritto e diretto da Michael Powell e Emeric Pressburger racchiude in sé l'essenza dell'arte: del teatro, del cinema, della musica, della danza, della pittura, della letteratura. Considerato uno dei più bei film della storia, un'opera miracolosa, è amato da Scorsese, Gene Kelly, Brian De Palma, Spielberg, Ford Coppola. Le immagini del balletto sconfinano nel fantastico e ci conducono in un universo magico e onirico. Ogni scena un quadro. Notevole la fotografia. Due gli Oscar: scenografia e colonna sonora. "Scarpette rosse" colpisce per lo splendore visivo e per il contenuto della sceneggiatura: sacrificare la vita per una passione. In questo caso la passione è la danza. Il tirannico impresario Boris Lermontov renderà la danzatrice Victoria Page (un'incantevole Moira Shearer) una star, grazie al balletto Scarpette Rosse che avrà un glorioso debutto. Ma Boris Lermontov, perfido e asfissiante, non esita a ricordare alla sua pupilla Victoria che per eccellere è d'obbligo soffrire e vorrebbe vietarle di metter su famiglia. Victoria comunque si sposerà con Julian Craster, il brillante compositore della compagnia. Craster però ancor peggio di Lermontov, geloso, le impedirà di proseguire la carriera. E quando Lermontov la chiamerà di nuovo a interpretare Scarpette Rosse, Craster la pregherà di non andare in scena. Alla povera Victoria, eroina tragica, stretta tra due fuochi, non resterà che lanciarsi nel vuoto. Powell & Pressburger realizzano un'opera di una potenza rara che colpisce gli occhi e il cuore. Cruda la storia come sconvolgente è la fiaba di Andersen dove una giovane esausta di ballare (perché i suoi piedi non riescono a fermarsi, colpa di un incantesimo) si fa amputare gli arti con un'ascia. Le fiabe, al solito, sono cruente e spietate. PS. Lermontov è interpretato da un fenomenale Anton Walbrook che in molte scene lascia a bocca aperta per la bravura.
©micolgraziano
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