"Promises"
Dal romanzo di Amanda Sthers
Laura e Alexander (talvolta si fa chiamare Sandro per onorare le sue radici italiane) si piacciono al primo istante. Colpo di fulmine. Una passione dirompente e impossibile al contempo. Esplosiva e mai consumata. Un amore totalizzante e platonico. Alla festa (vi si recano con i rispettivi partner), dopo le presentazioni di rito, si rifugiano in uno spazio tutto loro, al chiaro di luna, mani intrecciate. Ogni parola non detta ha il suono di una dichiarazione d'amore. Sandro e Laura, legati anche nei silenzi da un sentimento puro e sublime, ottocentesco, che non conosce unione carnale e che, col trascorrere degli anni, rende Sandro un uomo profondamente infelice. L'idea di Laura s'insinua nella mente di Sandro e lo consuma. Lui, caparbio, l'amerà fino alla fine senza mai averla per sé. Laura, desiderio inappagato e, forse, proprio per questo motivo, amore eterno - sembra suggerire la storia. Sandro, ormai vecchio e canuto, si domanda se la morte possa essere il luogo delle seconde possibilità, un luogo del riscatto: per agguantare occasioni sfumate, scivolate via a causa di timidezza, paura, moralismo. O perché il destino si è messo di traverso.
Amanda Sthers, regista, sceneggiatrice, produttrice, scrittrice di romanzi tradotti in tutto il mondo, realizza da un suo testo letterario un film elegante, esteticamente impeccabile con la splendida fotografia di Marco Graziaplena. Una pellicola garbata che affascina. Il cast è ottimo (c'è anche Jean Reno) e perfetta la coppia Favino-Reilly. Pierfrancesco Favino sotto la pioggia ci riporta alla mente certo cinema strappacuore d'altri tempi, lontano da volgarità e rumore. Insomma, un'opera come “Promises” piacerà a chi divora romanzi d’amore, a chi sogna di trascorrere una serata attorno al fuoco, con gli amici, a sorseggiare vino, e a perdersi negli occhi di qualcuno.
©micolgraziano
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