Correvano, dunque, gli anni Cinquanta. Lucille Ball è all'apice della popolarità, protagonista, insieme al compagno di vita, di una celeberrima sitcom dal titolo "Lucy ed io", considerato uno dei migliori show di tutti i tempi.
"Being the Ricardos" si è aggiudicato tre nomination agli Oscar 2022, candidature andate a: Nicole Kidman, Javier Bardem, J.K. Simmons, i tre attori principali. Straordinari. Perché danno freschezza a un'opera altrimenti algida e razionale. Bardem, in particolare, è fantastico, col suo bagaglio di vitalità e allegria. Il film risulta cerebrale, meditato. Anche l'espediente di confezionarlo come un finto documentario (con testimoni fittizi che svelano segreti del 'dietro le quinte') toglie smalto alla narrazione e rallenta il ritmo. Occorreva più cuore e meno testa. Dopotutto si parla di una serie tv frizzante e spensierata, "Lucy ed io".
"Being the Ricardos" è una sorta di film nel film. Si svolge quasi tutto all'interno degli studios. Assistiamo alle sessioni di scrittura. Alle liti sulla sceneggiatura. La miccia accesa puntualmente da Lucille Ball che si impunta e chiede ogni volta di cambiare le battute. Le considera sciocche e banali. Non le piacciono le idee degli autori. Vorrebbe dialoghi serrati, aderenti alla realtà. Detesta la spensieratezza del non-senso. Chiede coesione, coerenza. Si interroga su tutto. Ogni battuta le appare sconclusionata. Si rifiuta di girare. Non va d'accordo neanche con il regista. Anzi, spesso è lei a dirigere gli attori, a dire fate così e così perché è meglio. Eppure, viene da pensare, "Lucy ed io", è una sitcom, un programma d'intrattenimento, non un saggio sui massimi sistemi. Tant'è.
Allo stesso modo, "Being the Ricardos" si presenta rigoroso, cartesiano. L'effetto che produce è una distanza dallo spettatore. Le uniche poche emozioni che arrivano sono frutto di un cast stellare che si impegna al massimo. Disponibile su Prime Video.
©micolgraziano
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