"Domenica d'agosto" (1950) di Luciano Emmer - Amori e solleone...

Luciano Emmer

DOMENICA D'AGOSTO

cronache di una Roma sparita

Splendida commedia corale, garbata e pop, scritta e prodotta da Sergio Amidei (autore del soggetto). Dirige Luciano Emmer, all'epoca conosciuto soprattutto come regista di documentari. Il cast è composto da Franco Interlenghi, Ave Ninchi, Emilio Cigoli (il celebre doppiatore), Elvy LissiakMassimo Serato (uno dei bellissimi dell'epoca), e un giovanissimo Marcello Mastroianni doppiato da Alberto Sordi.  

Nella lista dei cento film italiani da salvare. Eppure “Domenica d’agosto”, fece storcere il naso agli addetti ai lavori: perché troppo rosa; troppo poco impegnato. I modelli a cui la critica faceva riferimento erano "Roma città aperta" (1945), "Paisà" (1946), "Ladri di biciclette" (1948).  Ovviamente "Domenica d'agosto" è opera di tutt'altro genere ma non per questo da disprezzare. Anzi. Rivisto con gli occhi di oggi, questo film di Luciano Emmer è un gioiello: una bellissima commedia corale che, oltre ad intrattenere, mostra splendidamente come eravamo. Muovono la trama le piccole imprese di personaggi di vario tipo: smargiassi, mandrilli, arrivisti, traffichini, fuorilegge, snob, ragazzini scalmanati ("a regazzi'" è una delle espressioni più comuni delle commedie di allora) e poi: fanciulle pudiche, in un tempo in cui per dare scandalo bastava un niente.

Marcello Mastroianni
La compagnia di interpreti è notevole. Perfetti anche gli attori non di fama. Da segnalare Mario Vitale (che ebbe il suo momento di gloria in "Stromboli" di Roberto Rossellini). Vitale interpreta uno spiantato facinoroso, un popolano disoccupato che tenta una rapina al mattatoio. Il soggetto scritto da Sergio Amidei ci parla, inoltre, delle ambizioni di ragazze come Luciana che, patita la fame, vuole scalare la vetta e frequentare l'alta società. Luciana invaghita di Roberto, dongiovanni truffaldino, inserito negli ambienti più chic di Roma. Però la batosta per lei non tarda ad arrivare. Immancabili nei nodi della fabula: matrone e famiglie chiassose. La gita al mare? Una festa e un miracolo, poco importa la fatica immane del viaggio, tangibile nelle spassose sequenze iniziali. 

Luciano Emmer
Pigia di qua, pigia di là. Folle oceaniche inferocite prendono d’assalto il trenino diretto al mare. Qualcuno, più atletico, raggiunge la meta in bicicletta. Altri caricano l'automobile all'inverosimile. Serpentoni di gente, urla e spintoni. I lidi dei ricchi e i lidi dei poveri. Le adolescenti s'intrufolano negli stabilimenti dei paperoni per agganciare rampolli facoltosi. Una storia che non si svolge al mare è quella del vigile urbano Ercole (Marcello Mastroianni, in uno dei primi ruoli importanti della sua carriera). Ercole resta a Roma perché è in servizio. Finito il turno si concede una passeggiata con la fidanzata. La giovane fa la cameriera, aspetta un figlio da lui e i due, pare, siano prossimi alle nozze. Tuttavia lievi sfumature fanno intuire, a spettatori smaliziati, che Ercole di sposarsi voglia non ne ha - il personaggio, ricorda velatamente, i tanti bugiardi casanova della commedia all'italiana.  

Mario Vitale
"Domenica d'agosto" è un film scritto a meraviglia (dialoghi imbattibili), lascia un sorriso e un velo di malinconia. Lo consiglio a chi vuole saperne di più sugli usi e costumi di un certo periodo d'Italia o a chi è innamorato di una Roma, autentica, fiera, e arruffata, ormai inesistente: la città delle latterie e dei telefoni a gettoni, delle domeniche al mare a mangiare spaghetti e frittata di cipolla, delle colonie estive dei bambini. Di uomini e donne che si accontentavano di una spiaggia a pochi chilometri da casa per sentirsi al settimo cielo. La Roma del romanesco poetico e graffiante - come solo i dialetti sanno essere. Se cercate altre commedie estive vi raccomando "L'ombrellone" di Dino Risi, perla di un maestro. 

"Domenica d'agosto" è al momento disponibile su Prime Video. 

©micolgraziano 

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