"Il sole negli occhi" (1953) di Antonio Pietrangeli - Classico imperdibile

 

Antonio Pietrangeli

IL SOLE NEGLI OCCHI
ragazza di campagna in una Roma feroce 

Esordio alla regia di Antonio Pietrangeli  (1919 - 1968). Fino a quel momento il cineasta romano aveva lavorato come critico e sceneggiatore. Emergono in quest’opera prima i temi a lui cari (le speranze disattese, il cinismo delle metropoli, l'amore tormentato), la sceneggiatura, impeccabile, scava in profondità: il film consegna allo spettatore un ritratto memorabile di donna e anticipa il capolavoro “Io la conoscevo bene”, che vedrà la luce nel 1965. 

Celestina (Irene Galter) è un’ingenua ragazza di campagna che poco sa della vita e non ha mai messo il naso fuori dal suo paese: Castelluccio, in Umbria. È orfana e senza prospettive. I suoi fratelli (in procinto di partire per l'Australia) decidono per lei: la mettono su una corriera, direzione Roma. Andrà, tramite la raccomandazione di un prete e alcune suore, a fare la "serva" da alcuni "signori". Il momento della partenza è significativo: ha con sé la statuetta di coccio di un angelo custode. Celestina è spaventata. A Roma non si trova. La gente la prende in giro. La chiamano "burina". Anche le altre “servette” del quartiere, anch'esse di provincia ma più “scafate” di lei. I “padroni” (soprattutto la “signora”) la trattano come un cencio. Il primo giorno si perde mentre va a comprare il pane. È così che incontra l’uomo che le cambierà il destino: Fernando, lo "stagnaro". Il classico mandrillo bugiardo, arrampicatore sociale. È ambizioso e farà soldi sposando, per mero interesse, la sorella del socio di bottega. 

Gabriele Ferzetti
Fernando (Gabriele Ferzetti), il bello della zona che va dietro a tutte le “servette” e loro, si capisce, fanno a pugni per averlo. Anche Celestina cade nella rete. Eppure all’inizio tenta di resistere. Celestina cambierà molti “padroni”. A volte verrà licenziata per la sua ingenuità, altre volte per eccessiva spavalderia. Una contessa dei Parioli la "pizzicherà" abbracciata allo "stagnaro", nel bagno. Fernando ci sa fare e Celestina ne subisce il fascino. Resterà incinta di lui ma non riuscirà a contattarlo per dargli la notizia. Perché, Fernando, irreperibile, nel frattempo, si è sposato. Celestina lo "beccherà", chiedendo a destra e a manca. La sequenza dell'incontro è una delle più drammatiche del film: Fernando ride e scherza come se nulla fosse, parla di uscite e bagni di sole, e Celestina, disperata, si getta sotto un tram. Fernando si mostrerà il cinico che è quando davanti alla folla che gli chiede chi sia quella “servetta del Flaminio” che ha tentato di togliersi la vita, lui negherà di conoscerla. Pentito andrà, poi, in ospedale. Sarà ormai troppo tardi. Celestina non vorrà più saperne di lui. 

Gabriele Ferzetti
Celestina, nel teorema della storia, incarna i valori genuini della campagna contrapposti alla mancanza di morale di una città in cui lei, credulona, finirà vittima di sciacalli. Sarà trattata come terra di conquista dai "padroni" presso cui presta servizio: gli uomini, ingolositi, le mettono le mani addosso, soprattutto quando lavora presso una famiglia di commercianti rozzi e arricchiti. Celestina dovrà imparare a ruggire in una giungla in cui vince il più forte e c'è fame di arrivare ad ogni costo. Pietrangeli in quest’opera prima dimostra già di avere le idee chiare nella direzione e una sensibilità rara nel tratteggiare i personaggi. Il suo cinema è appassionante. Dramma e commedia coesistono splendidamente. E Celestina si può considerare speculare all'Adriana di "Io la conoscevo bene"; Adriana che giunta nella Capitale, in cerca di fortuna, va incontro a un tragico destino. Celestina, seppur più ruspante di Adriana, saprà cavarsela meglio. Merito anche di una fede salda. 

"Il sole negli occhi" è disponibile al momento su Prime Video 

©micolgraziano

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