"Diabolik - Ginko all’attacco!" (2022) dei Manetti Bros. - Elegante ma senza brivido

 
Giacomo Gianniotti

DIABOLIK - GINKO ALL'ATTACCO!

L'iconico fumetto al cinema. Si tratta del sequel di "Diabolik" (2021), sempre diretto dai fratelli Manetti. Nei panni del "re del terrore e genio della rapina", troviamo il granitico Giacomo Gianniotti, attore italo canadese ("Grey's Anatomy") che ha preso il posto di Luca Marinelli. Eva Kant ha sempre il volto di Miriam Leone e l'ispettore Ginko è Valerio Mastandrea. Ammirevoli scenografie, costumi e musiche (colonna sonora di Pivio e Aldo De Scalzi; d'effetto il brano di Diodato), malgrado ciò il film non decolla: l'effetto è abbastanza soporifero. Nel cast una luminosa Monica Bellucci che impersona la nobildonna Altea. 

Se l’azione è il vostro pane, se amate i noir tesi, i thriller a perdifiato, beh allora, “Diabolik - Ginko all’attacco!” non credo sazierà la vostra fame d'avventura. Per carità, chic e raffinatissimo, bisogna ammetterlo. Perfetta atmosfera vintagecostumi al top, la Jaguar E-Type presente, eccetera eccetera, eppure di batticuore e sorprese ve ne sono pochine. La trama si complica soltanto sul finale. I colpi di scena? Prevedibili. Peccato, davvero. Perché l’incipit lascia ben sperare: Diabolik, il re del terrore, s’arrampica sinuoso, entra dalla finestra, annienta una guardia e oplà! porta via il bottino: una corona di brillanti. Dopodiché, non sazio, il genio della rapina, mette a segno un secondo colpo, architettato con l’astuzia che gl'appartiene. Tuttavia man mano che il nastro s'avvolge,  il ritmo rallenta e...si spegne, incredibile!, anche la passione dei due amanti, Eva e Diabolik (sarà davvero così…?). I due, partner nella vita e nel crimine, litigano e ognuno per la propria strada. Questo "divorzio" è un'ottima notizia per il buon Ginko. Riuscirà il caparbio ispettore ad acciuffare l'assassino fantasma? 

Miriam Leone
Ginko si lascia convincere dalla conturbante Eva. Eva promette che gli consegnerà Diabolik su un piatto d'argento. Ginko sente già il sapore della vittoria. Nel frattempo, l'ispettore, un risultato l'ha ottenuto: con uno stratagemma ha intercettato i covi segreti di Diabolik e recuperato la colossale refurtiva: opere d'arte e gioielli. Insomma, la cattura dell'inafferrabile sembra vicina. La strada è, comunque, insidiosa. Perché Diabolik, capace di mille trucchi, potrebbe celarsi dietro ogni persona (ogni volto...) che viene a contatto con Ginko. La regia dei Manetti Bros. cerca di rendere al meglio la tensione ma lo spettatore smaliziato capisce tutto ben prima della fine. 

Giacomo Gianniotti
Insomma, questo sequel ha il pregio d'esser impeccabilmente confezionato ma non si resta incollati alla poltrona. L’approccio è morbido, si procede in punta di piedi.  Anche la recitazione risulta ingessata, poco naturale. Di cose buone da salvare ce ne sono, ma la perfezione è lontana. Però, se andate spesso al cinema, e avete già visto "Bones and All" di Guadagnino, allora questa pellicola dei Manetti vi aiuterà a trovare un po' di relax, una piccola oasi di pace dopo le inquietanti scene dei due ragazzini cannibali, in viaggio nell'America degli anni Ottanta

©micolgraziano

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