"Empire of Light" (2022) di Sam Mendes - Olivia Colman al top

 

Olivia Colman

EMPIRE OF  LIGHT 

Il premio Oscar Sam Mendes, scrive e dirige (è inoltre co-produttore) un film esteticamente impeccabile che tuttavia non regala brividi. 'Empire of Light' si salva grazie alla meravigliosa interpretazione di Olivia Colman che, al solito perfetta, consegna a futura memoria diverse scene. La pellicola merita la visione proprio per la presenza di una star di prima grandezza quale è la Colman che non sbaglia un colpo. Se ancora non la conoscete, recuperate l'intera sua filmografia e non resterete delusi. A proposito di Premi Oscar, nel cast, in un ruolo minore, troviamo Colin Firth

Anni Ottanta, città di Margate, nel Kent. Un bel mare e una sala cinematografica altrettanto romantica. È in questo posto fiabesco, dove i popcorn sono sempre caldi e il velluto rosso toglie il fiato, che lavora la nostra Hilary (Olivia Colman), impiegata di lungo corso, con dei ruoli di responsabilità. Hilary è una donna di mezza età, sola, un po' trasandata, affamata di notti d'amore. Soffre di depressione ed è in cura da un medico. Si trascina da tempo una squallida relazione col suo capo (Colin Firth) che, sposato, la usa, durante l'orario di lavoro, per momenti di sesso consumati sulla scrivania. Hilary si lascia spremere per colmare i vuoti di un malessere lancinante. 

Olivia Colman
Un giorno all'Empire viene assunto un giovanotto di nome Stephen (Micheal Ward). Tra i due l'attrazione è irresistibile e Hilary si concede al ragazzo in alcune stanze abbandonate del cinema. Non fanno parola a nessuno dei loro giochi erotici ma i colleghi se ne accorgono comunque, insospettiti dalle continue sparizioni/apparizioni dei due: i clienti restano in coda mentre Hilary e Stephen se la spassano allegramente. A Hilary, però, donna vulnerabile, non basta neanche la relazione con Stephen per scacciare i fantasmi che la tormentano. Ha un crollo nervoso e finisce in cura. Due le scene memorabili, interpretate in modo sublime dalla Colman: in una legge una poesia davanti in pubblico, lei visibilmente sconvolta e con strisce di rossetto cremisi sui denti, in un'altra se ne sta a casa, delirante, in attesa di essere portata via dai servizi sociali. Mendes confeziona un melò senza calcare troppo la mano e al contempo omaggia l'arte, la poesia, e il cinema in particolare, con un tributo ad alcune pellicole leggendarie come 'Oltre il giardino', che la nostra Hilary/Colman guarda in una sala vuota, tra le lacrime. Siamo lontani dai risultati brillanti di 'American Beauty' e 'Revolutionary Road' tuttavia di 'Empire of Light' resta lo sguardo unico di Olivia Colman

©micolgraziano 

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