Recensioni flash: "Suburbicon" di George Clooney

Julianne Moore


"SUBURBICON", BLACK COMEDY D'AUTORE

Se vi piacciono le commedie nere, non potete perdere "Suburbicon": diretta dal premio Oscar George Clooney, è stata presentata al Festival del Cinema di Venezia nel 2017. 

Nel cast Julianne Moore, Matt Damon e Oscar Isaac, che vi ricorderete nel film dei fratelli Coen, "A proposito di Davis". Ma anche la Moore, Damon e ovviamente Clooney, avevano già lavorato con i Coen, autori della sceneggiatura di "Suburbicon", scritta negli anni Ottanta. 

Al botteghino "Suburbicon" non incassò granché: 12,8 milioni di dollari, contro i 25 spesi per la lavorazione. Peccato, perché è un'opera interessante: perfetto equilibrio di orrore e idilliaco. 

"Suburbicon", ambientato alla fine degli anni Cinquanta, ci narra le vicende di una famigliola modello, i Lodge, che vivono in un sobborgo californiano, di villette linde e rassicuranti, eppure tra i vicini abbondano crudeltà e razzismo. Dietro una facciata di normalità, si celano trame terribili, agghiaccianti, oscure; insomma un mondo da far rizzare i capelli, una società ipocrita e orrenda dove gli unici buoni sono i più piccoli. 

Matt Damon

L'attore britannico Noah Jupe è Nicky, il bambino dei Lodge, anima candida contro i mostri travestiti da santi. Noha Jupe è bravissimo e lo ha dimostrato anche in "Wonder" , dove interpreta Jack, il migliore amico di Auggie.


©micolgraziano

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