"Il moralista" (1959), commedia di Giorgio Bianchi - Con Sordi e Valeri

 

Il moralista



"Il moralista": è uno spasso questa commedia del '59 che racconta con ironia la corruzione di un gruppo di presunti moralizzatori. L'atmosfera frizzantina è anticipata dai titoli di testa sulle note di Fred Buscaglione e le immagini d'una Roma notturna d'epoca tra Colosseo, Piazza Venezia, Castel Sant'Angelo, piazza del Quirinale

Un film che trova vigore e brio nell'interpretazione di un Sordi da applausi. Non solo: accanto a lui ci sono Franca Valeri, in splendida forma, e un elegantissimo Vittorio De Sica, nella parte di un commendatore rubacuori segreto. La regia è di Giorgio Bianchi che aveva diretto Sordi e De Sica ne "Il conte Max" del 1957.

Sordi veste i panni di un legnoso, bacchettone, pezzo grosso cui spetta il compito di censurare tutto ciò che, a suo dire, risulta immorale: dalle locandine dei film ai locali dove si gioca a flipper, dai manifesti pubblicitari alle bocche che reclamizzano il dentifricio perché le bocche, sostiene, accendono passioni morbose. Occhialetti tondi, capelli arruffati, andatura rigida, gestualità esagerata, Agostino (questo il suo nome) è ampolloso, barocco nei modi e nelle parole; verso di lui i collaboratori nutrono immensa stima e ne cuciono le lodi: lavoratore infaticabile, in ufficio, è il primo ad entrare e l'ultimo ad uscire. Agostino, per non cadere in tentazione, si circonda di assistenti attempate che indossano vestiti castigati. Ma le sorprese non mancano di certo...

Tra le presenze da segnalare quella di Maria Perschy, attrice austriaca, qui nel ruolo di una spogliarellista di night: il suo numero della dattilografa è passato alla storia così come il ballo guancia a guancia con l'integerrimo Agostino che danza con gli occhi sgranati e un ghigno da manuale. 

Da menzionare inoltre Mara Berni protagonista in quegli anni di commedie al fianco, tra gli altri, di Totò. Nel 1960 la troviamo in un altro film con Sordi: "Il vigile" di Luigi ZampaQui ne "Il moralista" interpreta un'attrice provocante in cerca di gloria e resta memorabile la scena in cui Agostino/Sordi la riceve in ufficio e, accusandola di leggerezza e impreparazione, le consiglia, battendo vigorosamente le mani, d'iscriversi a un corso di recitazione presso l'accademia d'arte drammatica.

Scena clou? Virginia/Franca Valeri che tenta di sedurre un ingessato Agostino/Sordi: i due insieme sono teatro puro. E il ballo in cui si lanciano è la ciliegina sulla torta. 

©micolgraziano

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